Ambiente e territorio

TERRITORIO. PROGRAMMI SPECIALI D’AREA, RELAZIONE IN COMMISSIONE: PROGETTI E STANZIAMENTI PROVINCIA PER PROVINCIA

Informativa davanti alla ‘Bilancio, Affari generali e istituzionali’ sugli strumenti di programmazione territoriale negoziata basati sulla collaborazione di Regione, Province, Comuni e il coinvolgimento di altri enti pubblici e soggetti privati. L’auspicio di tempi di realizzazione più rapidi degli interventi di riqualificazione previsti

La Legge regionale 30 del 19 agosto 1996 ha aperto la strada ai “programmi speciali d’area”, uno strumento di programmazione territoriale e negoziata che prevede la collaborazione di più livelli istituzionali (Regione, Province, Comuni), con il coinvolgimento di altri enti pubblici e di soggetti privati. I primi programmi d’area vennero inaugurati nel 1998, il più recente è dedicato al recupero dei centri storici nell’area del sisma.

Dirigenti di Giunta della Programmazione territoriale, sono stati oggi in commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, per svolgere una informativa sullo stato di attuazione dei vari programmi d’area sviluppati sul territorio regionale, e in particolare sulla valutazione dei fondi impegnati dalla Regione ed effettivamente erogati. Nella quasi totalità dei casi, le percentuali si attestano intorno al 90%.

Questo l’elenco, diviso per provincia, dei programmi in essere; alcuni coinvolgono più territori provinciali.

Piacenza (4): Polo logistico di Piacenza; Azioni integrate Val Tidone-Val Luretta; Po, fiume d’Europa; Parco della salute; in totale, 60 interventi finanziati, per un ammontare di 845 milioni di euro.

Parma (3): Azioni a sostegno dell’insediamento dell’Agenzia per la sicurezza alimentare; Po, fiume d’Europa; Parco della salute; 37 interventi, 66,5 milioni di euro.

Reggio Emilia (3): Riqualificazione urbana di Reggio Emilia; Area del distretto ceramico; Po, fiume d’Europa; in totale, 73 interventi, per complessivi 354 milioni di euro.

Modena (3): Riqualificazione urbana di Modena; Area del distretto ceramico; Territorio rurale della pianura Cispadana. 75 interventi, 184 milioni di euro.

Bologna (4): Valle del Reno; Alta valle del Sillaro; Riqualificazione urbana città di Imola; Territorio rurale della pianura Cispadana; gli interventi sono 89, circa 94 i milioni di euro stanziati.

Ferrara (3): Azioni per lo sviluppo urbanistico delle aree di eccellenza della città di Ferrara; Basso ferrarese; Territorio rurale della pianura Cispadana; in questo caso, gli interventi programmati sono stati 77 e il valore dei programmi d’area ammonta a 340 milioni di euro.

Ravenna (2): Programma speciale d’area Porto di Ravenna; Città della Costa; 35 gli interventi, 103 i milioni di euro.

Forlì-Cesena (3): Parco nazionale delle Foreste Casentinesi; Valle del Bidente e Forlimpopoli; Città della Costa; 35 interventi, 75,5 milioni di euro.

Rimini (1): Città della Costa; 20 interventi, 67 milioni di euro.

Ulteriori informazioni sul sito della Regione:

http://territorio.regione.emilia-romagna.it/programmazione-territoriale/programmi-speciali-darea

Nel corso della seduta, sono intervenuti i consiglieri Andrea Bertani (M5s), che ha lamentato “la ritrettezza dei tempi per analizzare una documentazione assai corposa”, chiedendo alla Giunta “di riconsiderare il sistema di monitoraggio e controllo, soprattutto perché alcuni programmi hanno raggiunto una durata di 15 e più anni”.
Secondo Paolo Zoffoli e Roberto Poli (Pd), chi ha avuto esperienze amministrative nei Comuni “non può che valutare positivamente lo strumento dei programmi d’area, anche se il Patto di stabilità e i vincoli di bilancio hanno impedito una migliore operatività a livello locale, ed è giusto affinare questa metodologia di relazione interistituzionale”.
Per Tommaso Foti (Fdi-An), “emerge l’esigenza di poter valutare con precisione non solo l’intervento finanziario della Regione, ma anche quello degli altri soggetti coinvolti, e in particolare dei Comuni”. A fronte “di un dato complessivo di quasi completa erogazione delle cifre stanziate, si può riscontrare che alcuni bandi sono andati deserti e in altri casi è avvenuta una erogazione minima rispetto alle cifre disponibili”. In merito al territorio piacentino, il consigliere ha inoltre lanciato “un allarme rispetto alla sorte del circuito termale, oggetto del programma d’area ‘Parco della Salute’”.

(rg)

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