Ambiente e territorio

Sostegno per l’acquisto dei beni mobili persi, la proposta di Rete Civica

L’Aula ha discusso e respinto la risoluzione presentata da Marco Mastacchi sull’utilizzo dei fondi provenienti dalle donazioni

Dare un sostegno economico alle famiglie per l’acquisto dei beni mobili persi a causa delle alluvioni di maggio 2023 utilizzando fondi residui. È l’impegno chiesto da Marco Mastacchi (Rete Civica) con una risoluzione respinta dall’Aula.

“Le donazioni -ha precisato il consigliere- vengono utilizzate in contabilità speciale e assegnate con ordinanze, senza distinzione rispetto ai fondi assegnati per legge al Commissario straordinario. L’alluvione di maggio ha provocato danni per 10 miliardi di euro. Il governo si è impegnato a ripianare tutto al 100%, riconoscendo il credito di imposta per un tetto massimo di 10mila euro, che potranno essere scalati dalle tasse in un periodo definito. Ma il credito d’imposta danneggerebbe proprio chi si trova in maggior difficoltà economica”. Per questo nella risoluzione Mastacchi chiede “l’utilizzo dei fondi residui per sostenere economicamente le famiglie”.

Massimiliano Pompignoli (Lega) ha detto “che deve essere la Regione a garantire la sicurezza. E’ vero che i fondi devono indennizzare i cittadini. La destinazione dei fondi deve essere indirizzata all’autodifesa delle abitazioni. Se non sarà così, ci asterremo”.

Manuela Rontini (Partito democratico) ha affermato che “quando destinammo i fondi delle donazioni, frutto di generosità, nel 2023, a cittadini, famiglie e imprese abbiamo dato un aiuto a chi ha sofferto di più. Dopo la presentazione di questo atto, si è condivisa la proposta dei comitati di dare 10 milioni ai cittadini per la prevenzione e la sicurezza delle abitazioni. E’ giusto che provveda chi di dovere, occorre continuare le relazioni con i comitati”.

Mastacchi ha precisato che danni per centinaia di migliaia di euro non si possono ripianare con poche decine di migliaia, “ma queste ultime, però, possono aiutare le famiglie in difficoltà. Le mie proposte non sono in contrasto con le richieste dei comitati, ai quali va risposto con fondi della Regione e dello Stato. La legge sui fondi va modificata”.

Simone Pelloni (Rete civica) ha ricordato che “Bonaccini aveva paragonato l’alluvione al terremoto e oggi ha detto che l’alluvione è peggio. C’è confusione. Molti cittadini, come a Nonantola, stanno ancora attendendo i ristori dell’alluvione 2020. Buona parte dei fondi già a disposizione della Regione non sono ancora stati erogati. A maggio 2023 c’era un miliardo non speso, su 8. Il settore pubblico deve fare la differenza. Chi ha fatto una donazione era convinto che quei soldi fossero per le famiglie”.

Iniziato nel corso di precedenti sedute di Assemblea il dibattito si è concluso nella seduta odierna.

(Gianfranco Salvatori)

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