Governo locale e legalità

Tagliaferri (FdI): “La Regione metta più impegno nell’attuazione dei progetti finanziati dal PNRR ‘Attrattività dei Borghi’”

Fra le richieste c’è anche quella di un ruolo di regia da parte di viale Aldo Moro come già avviene in altre Regioni e la richieste di intervenire specie sul territorio di Piacenza dove i problemi sono maggiori

La Regione metta più impegno nell’attuazione dei progetti finanziati dal PNRR – “Attrattività dei Borghi”, anche assumendo un ruolo di coordinamento delle attività come già avviene in altre Regioni.

A chiederlo, in un’interrogazione, è Giancarlo Tagliaferri (FdI) che ricorda come l’Emilia-Romagna sia fra le Regioni italiane a più alta attrattività turistica ma presenti, al contempo, forti squilibri interni, con differenze marcate tra le province costiere e quelle appenniniche: la provincia di Piacenza, ad esempio, registra nel 2024 265.260 arrivi (–4,3%) e 569.732 presenze (–5,6%), risultando ultima fra le province emiliano-romagnole e 94esima su 107 in Italia per intensità turistica (presenze/km²).

“Al contrario, altre province mostrano stabilità o crescita: Rimini +1,4%, Bologna +0,8%, Parma +0,5%, Ferrara +0,2% (dati 2024)”, sottolinea Tagliaferri che ricorda come “anche sul piano demografico, la provincia di Piacenza presenta saldo naturale negativo (–1.200 unità) compensato solo da un saldo migratorio positivo (+1.060): gli indicatori sui borghi appenninici piacentini (Val Trebbia, Val Tidone, Val d’Arda, Alta Val Nure) mostrano un progressivo spopolamento e difficoltà di accesso ai servizi essenziali come mobilità interna, presidi sanitari, scuole, rete digitale, commercio di prossimità”.

“L’idea che ‘il turismo salverà i borghi’ è oggetto di crescente critica da parte di studiosi, economisti e operatori culturali, in quanto senza abitanti, servizi e competenze locali il turismo tende a generare rendita per pochi e precarietà diffusa (come si può legge sul numero dello scorso maggio di MicroMega, ndr)”, ricorda Tagliaferri per il quale “in altre Regioni, come Toscana, Umbria e Abruzzo, le amministrazioni regionali hanno avviato piani di coordinamento specifici con i Ministeri competenti e con le Province per integrare i fondi PNRR Borghi, SNAI e FESR 2021–2027, con risultati più avanzati in termini di governance e attuazione. In Emilia-Romagna non risultano invece attivati strumenti regionali di coordinamento permanente o report pubblici periodici sullo stato di attuazione degli interventi nei borghi, né iniziative specifiche dedicate alle province più fragili, come Piacenza”.

Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla Giunta “quale sia lo stato di attuazione in Emilia-Romagna dei progetti finanziati dal PNRR–Investimento M1C3–2.1 ‘Attrattività dei Borghi’, con dettaglio per provincia, comune e linea di intervento, indicando importi, soggetti attuatori e cronoprogramma e se la Regione intenda istituire una cabina di regia regionale per l’integrazione delle politiche su borghi, aree interne e turismo sostenibile, coordinando PNRR, SNAI e fondi strutturali europei”.

Tagliaferri, inoltre, vuole sapere quali iniziative siano previste per Piacenza e provincia, che registra i peggiori indicatori turistici e demografici della Regione, per favorire la rigenerazione dei borghi appenninici, la ripresa dell’occupazione locale e la residenzialità stabile e se l’esecutivo regionale intenda predisporre una sezione dedicata nel nuovo Osservatorio turistico regionale, con schede provinciali aggiornate trimestralmente, utili a monitorare i risultati delle politiche pubbliche.

Altra richiesta è quella di capire se, alla luce degli investimenti già disposti dal governo (PNRR, SNAI, Imprese Borghi), la Regione intenda adottare misure complementari o di cofinanziamento per potenziare i progetti dei borghi piacentini, con indicazione delle risorse allocate a bilancio 2025–2026.

(Luca Molinari)

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