La “maxi-vendita di bus” con la quale Tper “avrebbe ceduto alla società Omnibus (partecipata al 51% e per il restante 49% da soci privati), a prezzi ben al di sotto del valore di mercato, il 10% del suo parco mezzi per coprire le linee suburbane ed extraurbane”, è oggetto di un’interrogazione alla Giunta regionale presentata da Silvia Piccinini e Giulia Gibertoni del Movimento 5 stelle.
“La stessa circostanza dell’apertura di un’inchiesta da parte della Corte dei Conti – sostengono le consigliere – è il chiaro segnale che le procedure seguite non sarebbero state, quantomeno, esenti da dubbi interpretativi in merito alla trasparenza e correttezza delle stesse”.
Tra le numerose osservazioni sul caso, le due esponenti M5s segnalano che “risulterebbe da più fonti come il valore di mercato degli automezzi oggetto della compravendita sia stato determinato senza avvalersi di alcuna perizia”. Nella lista dei 111 bus, allegata al contratto, inoltre, “vi sarebbero 53 mezzi che avrebbero beneficiato di finanziamento regionale all’atto dell’acquisto e per molti di questi mezzi il finanziamento non sarebbe stato interamente ammortizzato”. Omnibus – scrivono ancora le rappresentanti dei Cinquestelle nell’interrogazione – “avrebbe avuto la disponibilità di automezzi da Tper, attraverso un contratto di comodato gratuito, forma contrattuale non normata dalla Regione e che avrebbe permesso ai soci privati di Tper di usare a costo zero i bus (il cui acquisto sarebbe stato in parte finanziato con denaro pubblico). I mezzi ormai nella disponibilità dei soci privati di Tper – segnalano infine – potrebbero essere riutilizzati per finalità di servizi privati e non pubblici come finora dovrebbe essere accaduto”.
Piccini e Gibertoni ricordano, citando come riferimento la legge regionale sul trasporto pubblico, che “i mezzi acquistati, anche in parte, usufruendo di un finanziamento regionale non possono essere alienati senza l’assenso della Giunta regionale e che la vendita di mezzi acquistati con finanziamento regionale comporterebbe la quantificazione delle somme da restituire alla Regione corrispondenti alla quota di contributo pubblico non ancora ammortizzata”.
Le consigliere vogliono quindi sapere quale interpretazione del caso fornisca la Giunta regionale e se non ritenga necessario e urgente attivare azioni volte al recupero dei finanziamenti pubblici concessi e non ancora interamente ammortizzati per gli autobus oggetto della compravendita. Piccini e Gibertoni chiedono poi alla Giunta di disporre una perizia per stabilire il valore di mercato degli autobus oggetto della cessione, “così da evincere se vi sia stato o meno danno erariale da parte degli amministratori della società Tper” e, in caso affermativo, vogliono sapere come si intenda procedere per recuperarlo. Infine, sollecitano una riformulazione delle norme riguardanti i finanziamenti pubblici nel settore trasporto pubblico, che introduca “vincoli cogenti e inderogabili, al mancato rispetto delle quali vi siano precise e automatiche conseguenze”.
(is)