Infrastrutture e trasporti

Gibertoni (Misto): People Mover infrastruttura insicura per i passeggeri?

La capogruppo, nel ripercorrere le problematiche emerse dalla sua attivazione, sollecita “un’analisi dell’opera, affidata a soggetti terzi, che ne illustri benefici e rischi, anche in termini economici, dal suo mantenimento e le opzioni per una sua sostituzione con un sistema integrato con il servizio ferroviario metropolitano”

“Si può escludere con certezza assoluta che il People Mover abbia presentato, o tutt’ora presenti, profili di insicurezza per il trasporto dei passeggeri?”.

Dura la consigliera Giulia Gibertoni (Misto) sul collegamento su rotaia tra stazione e aeroporto a Bologna, che vuole sapere, con un’interrogazione rivolata al governo regionale, “quali siano le cause dei disservizi e dei mancati controlli collegati all’infrastruttura”. In particolare, richiede “come mai la Regione Emilia-Romagna, fra i principali finanziatori dell’opera, si sia disinteressata dell’uso fatto di questi fondi pubblici”.

“Sono ben note alle cronache- rimarca la capogruppo- le vicissitudini di quest’opera, da più parti giudicata inutile e fonte di spreco di denaro pubblico; altrettanto ben noti sono i ritardi sull’avvio effettivo del funzionamento dell’infrastruttura e sui continui ritardi di questa partenza, arrivata a novembre 2020. In più oggi scopriamo, da un’analisi sul campo, che il People Mover ha una affidabilità sul ‘tempo medio tra due guasti’ di 107,01 ore, cioè la monorotaia può fermarsi ogni 4 giorni e mezzo (due navette sulle tre disponibili al servizio sono ferme dal 4 settembre), anche la divisione alquanto imprecisa della manutenzione, che viene distinta tra quella a carico di Tper, nel caso di ordinaria manutenzione, e quella a carico di Integra, nel caso di straordinaria manutenzione, ha aggiunto problemi a problemi e contenzioso a contenzioso”.

“Tutta la serie di problemi riscontrati da questa infrastruttura- sottolinea poi Gibertoni-, con arresti repentini e prolungati, malfunzionamenti che vanno dai semplici inconvenienti quotidiani ai veri e propri danneggiamenti del materiale rotabile oltre all’evidente danno in capo ai finanziatori della discussa opera, fra cui figura la Regione Emilia-Romagna direttamente per 27 milioni (più indirettamente tramite la quota in capo a Tper), e al danno causato a quello che dovrebbe essere un collegamento semplice, affidabile ed economico tra il principale aeroporto regionale e il capoluogo regionale e la sua stazione ferroviaria, ha un risvolto non poco preoccupante in termini di sicurezza dei trasporti”.

Aumentano, Gibertoni cita la relazione redatta da Marconi Express, “i dubbi sull’incapacità di progetto e manutenzione e sull’assenza di controlli (peraltro i Carabinieri della stazione Navile di Bologna avrebbero inviato alla Procura della Repubblica una informativa tesa a verificare se l’opera infrastrutturale è pericolosa in esercizio, con l’ipotesi di truffa aggravata e frode in pubbliche forniture)”.

La capogruppo sollecita quindi “un’analisi dell’opera, affidata a soggetti terzi di elevata qualificazione, che ne illustri benefici e rischi, anche in termini economici, dal suo mantenimento e le opzioni per una sua sostituzione con un sistema integrato con il servizio ferroviario metropolitano”.

(Cristian Casali)

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