E’ stata respinta dall’Assemblea la richiesta di istituire una commissione d’inchiesta sul People Mover, il servizio di navetta che collega l’aeroporto Marconi alla stazione ferroviaria. La richiesta è stata avanzata dal gruppo di Fratelli d’Italia, con il capogruppo Marco Lisei e i consiglieri Giancarlo Tagliaferri e Michele Barcaiuolo. La minoranza ha votato a favore, la maggioranza ha espresso parere contrario.
Nel presentare la richiesta, Lisei ha elencato le tante criticità del People Mover: guasti, caro biglietti, aumento dei rischi, contratto capestro per il Comune di Bologna, bilancio con costi altissimi e mancato raggiungimento dell’obiettivo passeggeri a causa della pandemia. “Il People Mover- ha affermato- è una criticità per il territorio. Lo stesso assessore Corsini ha richiamato i vertici di Marconi Express per i guasti continui. Vanno identificate le responsabilità e poi c’è anche un’indagine della Procura”. Per il capogruppo di Fdi “le informazioni ancora non sono trasparenti. Marconi Express ha anteposto le proprie esigenze a quelle dei cittadini che si sono trovati l’opera davanti alle finestre. E poi da ultimo ci sono i lavori notturni, senza autorizzazione, e senza che siano stati informati il Comune e i cittadini. Il mancato raggiungimento degli obiettivi viene pagato dai bolognesi”.
Michele Facci (Lega) ha ricordato che “questa Odissea viene da lontano, da quando anche l’assessore Priolo era in maggioranza nella Giunta comunale che diede via a questa opera controversa. La commissione è necessaria. L’opera vede tra l’altro la Regione impegnata con un investimento di 27 milioni di euro nel 2006, quando ci fu l’accordo quadro tra Regione, Comune e Provincia”. Il People Mover, ha attaccato Facci, “non funziona o funziona a singhiozzo. Dal 2018, il collaudo statico che doveva varare l’opera ha avuto problemi. Dopo tante interrogazioni, però, la risposta dell’assessore Corsini ci conforta quando parla di “maldestre operazioni di montaggio”. Facci conclude aggiungendo che “la Regione dice di non venire informata. Purtroppo, la società voluta dal Comune dà la responsabilità perenne all’ente pubblico”.
Marcella Zappaterra (Partito democratico), annunciando il voto contrario alla commissione, ha sostenuto che “il tema va affrontato. L’assessore Corsini segue da vicino la vicenda, al fine di superare tutti i problemi. Se si vuole approfondire noi ci siamo”. La capogruppo dem spiega i quattro motivi del ‘no’ alla commissione: “C’è una questione di metodo, perché il tema non è stato discusso nelle commissioni assembleari permanenti. Poi c’è una questione di merito, che riguarda la Regione, Ente che ha concesso un finanziamento importante, anche se resta chiaro che il protagonista istituzionale è il Comune di Bologna. Il terzo motivo, è che c’è il sospetto che la richiesta sia dettata da esigenze di propaganda. Infine, c’è un’inchiesta in corso della Procura e sarebbe inopportuno non usare le commissioni assembleari ordinarie per discutere di tutte le criticità del People Mover”.
Igor Taruffi (ER Coraggiosa) ha ricordato quando, nel Bilancio 2015, “il gruppo assembleare cui appartenevo votò contro il finanziamento del progetto. Già allora, erano evidenti le criticità, che poi si sono puntualmente verificate. La scelta la fece il Comune di Bologna, ma la Regione cofinanziò l’opera. Oggi, purtroppo, i dati sono sotto gli occhi di tutti anche se l’atteggiamento del Comune oggi è cambiato. Fra le soluzioni da ricercare non credo sia utile una commissione d’inchiesta. La commissione di inchiesta non ha poteri aggiuntivi rispetto alla commissione ordinaria. Approfondiamo nel merito e usiamo gli strumenti che abbiamo, facciamo audizioni in commissione Territorio, ambiente e mobilità chiamando tutti gli attori. Abbiamo già fatto audizioni siffatte per la crisi di Bologna Fiere”.
Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) ha elencato le criticità del People Mover: tecniche, logistiche, di sicurezza, di inquinamento acustico, di costi, di capienza limitata. “Il M5s- ha sottolineato- ha sollevato il problema da anni. Forse la commissione di inchiesta andava istituita anni fa. La commissione d’inchiesta non è lo strumento giusto. Dobbiamo approfondire la vicenda non per fermare il People Mover, ma per limitare i danni ed evitare che i costi ricadano sui cittadini. Se c’è la volontà, affrontiamo il problema nella commissione ordinaria competente. Coinvolgiamo tutti gli attori interessati e richiamiamoli alle loro responsabilità”.
Anche Silvia Zamboni (Europa Verde) ha detto ‘no’ a commissione di inchiesta “e ‘sì’ a un approfondimento. All’epoca ero contraria all’opera. Vedevo una forzatura non in linea con l’obiettivo da raggiungere. Non è stato considerato il rischio di impresa. L’opera è stata fatta con il project financing (cioè chi lo fa si assume tutti i rischi) ma dopo è stato coinvolto l’Ente pubblico. Il Comune ha diffidato il gestore e noi dobbiamo approfondire cosa è successo”.
Valentina Castaldini (Forza Italia) ha scandito che “oggi non è un buon giorno per la politica. Io ho l’immagine di inaugurazioni rimandate, di difficoltà dei cittadini, di tante interrogazioni. Ben venga la commissione di inchiesta e si continui a guardare fra le carte del People Mover, anche se lo sta facendo già qualcun altro (la Procura, ndr)”.
(Gianfranco Salvatori)