Imprese lavoro e turismo

ER Coraggiosa: favorire il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri-internavigatori

“La lunga vicissitudine contrattuale ha evidenziato il rifiuto delle associazioni datoriali di entrare nel merito di una reale trattativa, tanto che le organizzazioni sindacali nazionali sono state costrette a proclamare uno sciopero, di 24 ore, per il prossimo 25 febbraio”

Con un’interrogazione Federico Alessandro Amico e Igor Taruffi di Emilia-Romagna Coraggiosa vogliono sapere se “la Regione Emilia-Romagna ritenga opportuno intervenire in sede di Conferenza Stato-Regioni e nei confronti del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili allo scopo di collocare in sede istituzionale il negoziato tra le parti datoriali e sindacali per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro autoferrotramvieri-internavigatori, incoraggiando una sua rapida e soddisfacente chiusura”.

Questo contratto, spiegano i due consiglieri, “è scaduto a dicembre 2017 e il 17 giugno 2021 è stato sottoscritto tra le parti sociali un accordo ponte che ha riconosciuto una somma a titolo di una tantum di 680euro al livello medio per il triennio 2018-2020: questa somma non ha effetti previdenziali e salariali a regime, ma ha costituito esclusivamente una minima forma di ristoro alla categoria in piena emergenza sanitaria Covid”. Amico e Taruffi, nel rilevare che il Ministero è stato sollecitato a più riprese per favorire la riuscita di questo rinnovo, spiegano, però, come “la lunga vicissitudine contrattuale abbia evidenziato il rifiuto delle associazioni datoriali di entrare nel merito di una reale trattativa, tanto che le organizzazioni sindacali nazionali sono state costrette a proclamare uno sciopero, di 24 ore, per il prossimo 25 febbraio”.

Il sistema dei trasporti, concludono i due consiglieri, “al pari di quello della sanità, ha tenuto nelle fasi più critiche della pandemia, soprattutto grazie al fondamentale contributo delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, che responsabilmente hanno sempre svolto il proprio lavoro, anche mettendo a rischio la propria incolumità”.

(Cristian Casali)

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