L’ultimo bando di gara ancora non aggiudicato, la divisione in lotti della gestione dei punti Tper e la grave precarietà contrattuale degli operatori della biglietteria e assistenza alla clientela. È questa la situazione che Giulia Gibertoni del Movimento 5 stelle ha delineato in un’interpellanza, nella quale ha chiesto all’esecutivo di attivarsi per far fronte alle problematiche esposte e di spiegarne le ragioni.
La consigliera ha ricordato come la durata triennale degli ultimi tre contratti di appalto e la divisione in lotti della gestione dei punti Tper abbiano rappresentato una limitazione del servizio, che potrebbe frammentarsi ulteriormente se il lotto Marconi, in base all’ultimo bando, venisse assegnato a un’altra società risultata vincitrice della gara. Inoltre, ha sottolineato, un’assegnazione a più gestori comporterebbe un maggior dispiego di risorse, sia in ambito amministrativo che nella copertura di turni e sostituzioni. Il tutto senza dimenticare che “i punti Tper sono l’unico front-office aziendale e la media di utenti al giorno è di circa 700, con picchi fino a 1.400 nei giorni di fine mese e campagna abbonamenti”.
L’attuale contratto è scaduto il 31 marzo 2019 ed è stato prorogato in più riprese fino al 30 novembre: “Questi continui slittamenti pongono il personale in una situazione di preoccupazione, oltre che di ostacolo alla corretta gestione dell’attività lavorativa”, ha detto l’esponente pentastellata. Gli operatori hanno infatti scioperato gli scorsi 7 e 30 settembre “per le condizioni di lavoro di assoluta precarietà contrattuale in cui sono costretti a operare, ormai da molti mesi”. Di conseguenza sono venute meno le politiche di miglioramento e sviluppo del servizio, come stabilito da dieci anni dai progetti “Mi Muovo-Stimer”.
Per Gibertoni sono stati molti gli incontri sollecitati fra Tper e le istituzioni comunali e regionali ma, dopo l’unico tavolo di discussione di luglio, non si è ancora arrivati a una soluzione. Perciò la consigliera ha chiesto se l’azienda di trasporti possa eventualmente “ritirare la gara non assegnandola, senza penali, riformulandola in un lotto unico con durata di 4 anni”. In conclusione è stata posta l’attenzione sulla necessità di intervenire per aiutare i lavoratori in difficoltà.
(Nicoletta Pettinari)