Infrastrutture e trasporti

Trasporti. I consiglieri in coro a Trenitalia: troppi disagi, treni in ritardo e poco sicuri

Audizione in commissione Ambiente, territorio e mobilità di Davide Diversi, direttore regionale Emilia-Romagna di Trenitalia per risolvere i disservizi

Audizione in commissione Ambiente, territorio e mobilità (presieduta da Manuela Rontini) di Davide Diversi, direttore regionale Emilia-Romagna di Trenitalia. I consiglieri in coro: troppi i disagi che riguardano ritardi, sicurezza e acquisto biglietto. Una voce trasversale, che va da Igor Taruffi di Sinistra italiana a Tommaso Foti di Fratelli d’Italia, passando per Andrea Bertani del Movimento 5 stelle fino a Silvia Prodi, Valentina Ravaioli, Katia Tarasconi  del Partito democratico, ha elencato una a una tutte le lamentele che i consiglieri hanno raccolto dai pendolari di tutta la regione.

La prima riguarda l’acquisto del biglietto che, come sottolineato da Taruffi, “con la nuova modalità (cioè la validità per il solo giorno indicato sul titolo di viaggio, ndr) ha reso il servizio meno fruibile”. Criticità allargata da Bertani che ha focalizzato l’attenzione “sulla possibilità di cambiare il biglietto solo entro le 23.59 del giorno prima della partenza”. Spunti a cui Diversi ha risposto illustrando i motivi del cambio: “Serve per combattere l’evasione e per fini statistici che ci permettono poi di migliorare effettivamente il servizio nei punti che lo richiedono. Inoltre l’85 per cento dei viaggiatori acquista il biglietto il giorno stesso della partenza e un altro 10 per cento il giorno prima”.

Lo stesso Bertani ai dati proposti da Diversi sul numero di  punti in cui acquistare il biglietto (5mila rivendite in Regione, 190 self-service, 23 biglietterie) ha rimarcato come “ci sono 87 stazioni senza biglietteria e non esiste un unico punto su cui poter leggere dove sono indicate i luoghi dove acquistare il titolo di viaggio”.

Ravaioli si è concentrata invece sulla linea che dalla Romagna arriva a Bologna (per proseguire poi verso Piacenza) che “ha raggiunto livelli inaccettabili di ritardo; non solo: anche le informazioni sugli eventuali ritardi arrivano spesso in ritardo o non vengono annunciati”. Un problema che, come ha spiegato Diversi, si dovrebbe risolvere con il prossimo contratto di servizio che introduce “il criterio della puntualità anche nelle stazioni più grandi all’interno del percorso della tratta. Ora la puntualità è calcolata dalla stazione di partenza a quella di arrivo”.

Siparietto sulla Porrettana: Taruffi ha riportato le lamentele, che riguardano soprattutto i ritardi dei treni, dei pendolari. Di contro Diversi ha risposto snocciolando i dati sulla linea definita “la migliore della regione per quanto riguarda l’efficienza visto che il 97,1 per cento dei mezzi arriva in orario (con ritardo compreso tra zero e cinque minuti, ndr)”. Dati a cui Taruffi ha risposto con sarcasmo: “Si vede che il 97 per cento dei pendolari prende il tre per cento dei treni che non arrivano in orario”.

Foti e Tarasconi si sono invece concentrati sulla tratta che da Piacenza arriva a Milano. Per il consigliere di Fratelli d’Italia a Piacenza è diventato difficile “tollerare la situazione per via dei treni affollati e in ritardo” mentre a Fiorenzuola non va assolutamente chiusa la biglietteria. Per la democratica, che condivide le lamentele espresse da Foti, il problema è da risolvere con “la regione Lombardia a cui non interessano i 7mila passeggeri giornalieri che vanno e tornano da Milano”. Prodi punta il dito sulla qualità del viaggio in treno: “Poco rassicurante per via anche dello stato dei treni”.

L’assessore Raffaele Donini ha concluso ricordando che entro “ottobre arriveranno otto treni nuovi e entro il 2019 le macchine saranno del tutto rinnovate”.

(Andrea Perini)

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