Infrastrutture e trasporti

Trasporti, Obiettivo: spostare più merci su ferro e via mare

Approvata risoluzione della Lega sul potenziamento delle infrastrutture logistiche. Zamboni (Europa Verde): “Il segretario leghista è ministro delle Infrastrutture, ci auguriamo di ottenere più fondi”. Bessi (Pd): sempre più importante il porto di Ravenna

In Assemblea legislativa è stata discussa la relazione della giunta sugli su “Interventi per il trasporto ferroviario e fluviomarittimo delle merci”. Alla relazione è stata abbinata anche la risoluzione che impegna la giunta a “potenziare le infrastrutture logistiche esistenti per soddisfare la crescente domanda di trasporto di merci su rotaia”. L’Aula ha anche votato anche 2 emendamenti avanzati dal consigliere Partito democratico, Gianni Bessi e firmato anche da Nadia Rossi e Marco Fabbri. La risoluzione, presentata dal consigliere Emiliano Occhi (Lega) è stata approvata.

Bessi ha ricordato i punti principali della legge 30 del 2019 affermando “di aver apprezzato la relazione puntuale e condivisibile dell’assessore ai Trasporti, Andrea Corsini. I sostegni previsti sono finalizzati ad aumentare il trasporto su ferro per sgravare le strade dai mezzi pesanti. Ed è aumentato il trasporto ferroviario delle merci rispetto alla gomma”. Nel periodo 2023-2025 le risorse sono triplicate, ottima notizia per avvicinarsi a obiettivo di Ue per spostare traffico su ferro. E sono previsti incentivi anche per le merci navigabili e si interviene sulle strutture per garantire la navigabilità sugli assi fluviali della regione, anche se ci sono stati problemi infrastrutturali

La legge regionale 30 incentiva, fra gli altri i collegamenti, i retroporti, il trasporto ferroviario intermodale e tradizionale. La Regione assegna 1 milione euro l’anno per tre anni (il 90% al ferro e il 10% al settore fluviale). L’importo massimo è di 150mila euro l’anno. I benefici attesi sono quelli di togliere dalla strada 110mila veicoli pesanti.

Importante, ha sottolineato Bessi, è stato “l’incremento del traffico merci da e per il porto di Ravenna, che nel triennio è passato da 7mila a 9mila treni l’anno. E sono cresciuti del 5% anche i traffici portuali nei primi 9 mesi del 2022 rispetto al 2021”. Oltre 15 milioni di tonnellate di merci sono passate a Ravenna in 9 mesi, facendo giocare al porto un ruolo nell’intermodalità. Aumentato, in 9 mesi, dell’11% anche il traffico di container. “C’è una progressione in atto – ha affermato Bessi – e dalla relazione emerge un calo del consumo di energia e un sistema più competitivo. Ma servono investimenti sulle infrastrutture per gli interporti di Bologna e Parma.

Critico il consigliere Michele Facci (Lega) perché “siamo lontani dall’obiettivo di togliere dalla strada 110mila mezzi pesanti diesel: nei primi due anni si è arrivati a circa 56mila veicoli. La misura non funziona. Inoltre, si parla di triplicare il bonus. Questo, però, non è stato sfruttato, se è vero che il primo anno sono stati assegnati solo 375mila euro (al netto del 5%) su 1 milione e nel secondo anno 577mila su 923mila euro previsti.  Su 2 milioni, ne è stata erogata solo la metà. Una misura che non coinvolge il trasporto fluviale. Di chi è la colpa? Qual è il problema? Questa è terza legge che incentiva i privati a trasferire le merci dalla strada al ferro. Le leggi del 2009 e del 2014 hanno raggiunto gli obiettivi, ma questa no. Con la legge del 2009 togliere ogni mezzo dalla strada costava 20 euro. Con quella del 2014, con oltre un milione di euro sono spostati 140mila mezzi su ferro, con un costo di 14 euro a mezzo. Con l’attuale legge, per 55mila tir si arriva a un costo a mezzo di 18 euro. E la previsione di destinare 9 milioni per togliere 240mila mezzi fa arrivare alla cifra monstre di 37 euro. C’è un problema serio costi-benefici. Va cambiato il meccanismo di regolamentazione della misura, perché non è appetibile. Segnalo anche che, per il secondo anno, la richiesta di risorse per il trasporto fluviale è pari a zero. La misura è stata mal strutturata. Infine, la Regione partecipi alla società dell’Interporto”.

Occhi, illustrando la propria risoluzione, ha parlato di “collo di bottiglia per gli interporti. Ad esempio, sottolinea che “da alcuni mesi il terminal modenese di Marzaglia verrebbe utilizzato in maniera massiccia da un unico utente, senza lasciare spazio ad altri, anche l’interporto di Parma risulta essere saturo, così come il porto di Ravenna che ha avuto uno sviluppo importante”.

La risoluzione “vuole aumentare offerta, potenziando le infrastrutture, i software e le dotazioni ferroviarie nei terminal: (nuovi binari, deviatoi, piazzali con uso intermodale, mezzi di movimentazione come reach stacker o gru a portale) sia software di gestione dell’intermodalità. Accolgo infine gli emendamenti del Pd”.

Silvia Zamboni (Europa Verde) ha ritenuto positiva la “clausola valutativa, trasparente. Il trasporto da privilegiare è quello su ferro. Ho apprezzato il ferrobonus, che ha fatto passare i convogli ferroviari da 7mila a 9mila. Sulla spinta della Regione, il governo ha dato priorità al collegamento di Marzaglia (Modena). Visto che al ministero delle Infrastrutture c’è il segretario della Lega mi auguro si ottengano fondi o non si cancellino gli impegni già presi”. La capogruppo di Europa Verde ha concluso: “La legge ricorre a incentivi, ma è ora di usare disincentivi per i trasporti su gomma”.

L’assessore Corsini ha replicato sostenendo che “dobbiamo proseguire su questa strada per togliere più mezzi pesanti dalle strade e incrementare il trasporto merci su ferro. Alcuni progetti sono già cantierizzati e ci sono lavori per oltre 46 milioni di euro, finanziati da Stato e Ue, sull’idrovia padano-veneta. Due sono le ragioni dei lavori sulle aste fluviali: eliminare gli ostacoli infrastrutturali (ponti da rialzare, scavo dei fondali) e costruire una rete fluviale nel bacino padano, per provare a far ripartire il trasporto di merci sulle navi. Inoltre, sono stati stanziati oltre 40 milioni per il porto di Ravenna destinati a 2 stazioni sul canale Candiano, con il fine di incrementare traffico ferroviario, togliendolo dal porto. Gli obiettivi non sono stati raggiunti al 100%, ma si può fare bene anche con percentuali inferiori. Ricordo che di mezzo c’è stata la pandemia. perseguiremo questo obiettivo con nuove risorse perché lo riteniamo strategico.

(Gianfranco Salvatori)

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