Approvata in aula la risoluzione che impegna la giunta a stanziare ulteriori risorse agli enti locali nell’ambito della mobilità ciclabile. Il documento presentato da Silvia Prodi del Gruppo misto, è stato sottoscritto anche da Lia Montalti, Stefano Caliandro, Paolo Calvano, Manuela Rontini, Luciana Serri, Valentina Ravaioli, Paolo Zoffoli e Mirco Bagnari del Partito democratico e Igor Taruffi e Yuri Torri di Sinistra italiana.
Via libera anche all’emendamento del Movimento 5 stelle a firma Silvia Piccinini, Raffaella Sensoli e Andrea Bertani, il quale ha illustrato la necessità di incentivare la sicurezza negli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola, assicurando le adeguate risorse: “Vanno previste iniziative che garantiscano reali condizioni di sicurezza negli spostamenti ciclopedonali e va definito un preciso impegno finanziario, già nella proposta di bilancio di previsione per il 2020, per valorizzare la mobilità ciclabile”. Inoltre il capogruppo pentastellato ha rimarcato l’attualità del tema, soprattutto in una regione come l’Emilia-Romagna in cui il tasso di inquinamento è superiore alla media.
Prodi ha sottolineato che la mobilità ciclabile in Emilia-Romagna registra “una percentuale di spostamenti doppia rispetto a quella nazionale (10% contro il 5% del dato italiano) e negli ultimi anni si è avuto un aumento significativo dei chilometri di piste ciclabili nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore ai 50 mila abitanti”. In termini di tutela territoriale e paesaggistica, la consigliera spiega che la Regione ha previsto “un finanziamento per 10 milioni di euro per il triennio 2017-19 per nuove piste ciclabili e ciclovie turistiche”. Inoltre, entro la fine della legislatura “saranno destinati alla mobilità ciclistica complessivamente 25 milioni”, di cui 10 dal Fondo europeo di sviluppo e coesione per realizzare un bando rivolto a enti locali, agenzie per la mobilità e società di gestione nel campo dei trasporti per promuovere progetti per la mobilità ciclabile.
“Giusto sollecitare una riflessione sulla mobilità sostenibile”, ha detto in aula Michele Facci di Fratelli d’Italia, che ha poi evidenziato che, tuttavia, “non si può fare un ragionamento a senso unico solo sul fronte della mobilità ciclabile senza guardare alle altre criticità. C’è una parzialità della Regione nella visione ambientalista, perché le risorse alle ciclovie sono cruciali, ma ci sono anche altre infrastrutture carenti, come i treni in periferia e nelle aree appenniniche”. In più per Facci non bisogna scoraggiare la mobilità privata, “che ha una sua valenza e non può essere dimenticata”.
A seguire l’intervento di Lia Montalti del Pd, che ha invece rimarcato come la Regione abbia da tempo abbracciato una strategia in materia di infrastrutture e trasporti a 360 gradi. Una linea sulla quale, ha aggiunto, occorre ancora insistere: “È fondamentale dare un ulteriore segnale per mettere in campo risorse a favore degli enti locali e per dare continuità a questa tipologia di progetti”.
(Nicoletta Pettinari)