Infrastrutture e trasporti

Respinta risoluzione Lega per avere più treni sulla tratta Bologna-Vignola

Chiesti due convogli in più nelle ore di punta “per venire incontro alle esigenze di lavoratori e studenti”. Ma un monitoraggio ha mostrato che non ci sarebbero state criticità e oggi la puntualità è del 93%

Servono più corse dei treni, e ne andrebbe aggiunta almeno una in più negli orari di punta, sulla tratta Bologna-Vignola. Più volte il comitato dei pendolari ha chiesto di venire incontro alle esigenze di lavoratori e studenti di Valsamoggia e Savignano. Lo ha chiesto alla Giunta Simone Pelloni (Lega) in una risoluzione firmata anche da Daniele Marchetti.

La risoluzione è stata respinta in commissione Territorio, ambiente e mobilità presieduta da Stefano Caliandro.

Pelloni, ricordando che l’atto è datato ottobre 2020, aveva spiegato che “dato l’affollamento di persone nelle ore di punta, sulla medesima tratta sono stati predisposti alcuni autobus aggiuntivi, ma insufficienti a soddisfare le esigenze in particolare degli studenti che entrano ed escono dalle scuole superiori”. I leghisti avevano chiesto alla Giunta “di aggiungere almeno una corsa quotidiana sulla linea ferroviaria Bologna-Vignola e ritorno negli orari di punta per gli studenti, in particolare tra le ore 7.41 e le ore 8.15 e tra le ore 12.49 e le ore 13.49, facilitando in tal modo il loro arrivo a scuola e il loro ritorno a casa dopo le lezioni e garantendo un servizio più frequente agli stessi lavoratori pendolari; di valutare il prolungamento delle corse che ad oggi si fermano a Bazzano fino a Vignola e, viceversa, ripartire da Vignola, e non solo da Bazzano, per raggiungere il capoluogo”. Ci sono già più corse tra Bazzano e Bologna, ha continuato il consigliere, che potrebbero arrivare fino a Vignola: “La linea è elettrificata e toglierebbe il traffico su gomma con benefici per l’ambiente. E per risolvere i problemi sarebbe anche utile ridurre il numero dei passaggi a livello”.

Il consigliere Luca Sabattini (Partito democratico) ha esposto una serie di risultati provenienti da monitoraggi del traffico di quella linea ferroviaria. Prima della pandemia la tratta aveva 24 coppie di treni che trasportavano 7mila passeggeri al giorno. In una situazione normale la cadenza era di un convoglio l’ora, nelle ore di punta di due”. Sull’allungamento, ha chiarito il consigliere, ci sono problemi infrastrutturali e “dai monitoraggi, non sono state riscontrate le criticità di affluenza e affollamento anche quando la capienza dei treni era dell’80%”. Oggi, ha concluso Sabattini, la puntualità è del 93% con ritardi entro i 5 minuti. Su 1.100 convogli, infine, ne sono stati soppressi 72, ma per cause dovute alle restrizioni anti-pandemia.

Pelloni si è detto “stupito perché c’è stato un ampio dibattito. Se si vuole spostare la mobilità dall’auto privata al trasporto pubblico sostenibile, e cambiare le abitudini, occorre arrivarci. Il Comitato pendolari aveva incontri fissi con la vecchia giunta, ma con la nuova l’attenzione è calata. Respingere la risoluzione significa fermare la nuova impostazione politica che va verso l’uso del mezzo pubblico”.

Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) ha sottolineato l’importanza dell’elettrificazione e della soppressione dei passaggi a livello. “La Bologna-Vignola -ha affermato- ha avuto l’attenzione della giunta in questi anni. Bene che la Lega sia ambientalista, anche se sulle energie parla di nucleare. Vanno superati i passaggi a livello: Fer ha le possibilità di intervenire, ma deve avere le condizioni. Chiedo di fare il punto con l’assessore ai Trasporti Andrea Corsini per arrivare alla soppressione dei passaggi a livello”.

Andrea Costa (Pd) ha ricordato che “c’è una mia richiesta di audizione di chi gestisce le infrastrutture ferroviarie e il traffico ferroviario. Servono interventi tempestivi ed efficienti”.

(Gianfranco Salvatori)

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