Ambiente e territorio

Trasporti. Prit 2025 in commissione Ambiente: obiettivo 20 mln di persone in più sui treni e 25 sui bus tra 5 anni

L’esame del provvedimento inizia dal trasporto ferroviario, da quello pubblico locale e dalle misure per la mobilità sostenibile. In Aula il 9 luglio l’intero documento.

Una mobilità sostenibile e attenta alle diverse esigenze dei cittadini, stazioni ferroviarie come nodi centrali degli spostamenti e miglioramento del sistema di trasporto pubblico locale. Ma anche pianificazione per la logistica e il trasporto merci, per il sistema aeroportuale e per quello idroviario Padano-Veneto. Questo è il Piano regionale integrato dei trasporti (Prit) 2025 che oggi la commissione Ambiente ha iniziato ad analizzare partendo dai capitoli che riguardano il trasporto ferroviario, quello pubblico locale e le modalità di spostamento sostenibile.

La discussione. Il Piano, ha sottolineato il relatore di maggioranza del Partito democratico, ha “obiettivi estremamente importanti. Quando viene scritto che si punta ad aumentare, al 2025, del 50% il numero di passeggeri sui treni in un anno stiamo parlando di 20 milioni in più. Quando si parla del 10% dei passeggeri in più sul trasporto pubblico locale (autobus, ndr) sono altri 25 milioni di persone. Quindi presuppongono investimenti e una pianificazione ambiziosa”.

Il relatore di minoranza, consigliere della Lega nord, ha invece posto dubbi sull’effettiva possibilità di raggiungere i target fissati dal Piano: “Dal mio punto di vista sono quantomeno infattibili. Nel Prit sembra tutto bello ma la verità è che per raggiungere questi obiettivi lo sforzo massimo dovrà essere profuso nella prossima legislatura”. E ha messo sul tavolo anche una criticità che riguarda le agenzie per la mobilità: “Prendo il caso della Romagna- ha sottolineato- dove l’unificazione delle agenzie è stata vissuta come un’imposizione che non ha portato né all’aumento dell’efficienza né alla razionalizzazione delle risorse”.

Presentate anche tre risoluzioni da un consigliere del Gruppo Misto che riguardano i dati sulla mobilità: “Si potrebbero delineare, grazie a dati che sono già in possesso dell’amministrazione pubblica, i tracciati di viabilità più utilizzati da lavoratori e studenti. Naturalmente i dati sarebbero anonimi ma creerebbero ‘fisicamente’ una mappa dei percorsi più utilizzati e quindi evidenzierebbero i bisogni. La terza risoluzione riguarda tutti quelli che non vivono o non lavorano o studiano in regione ma semplicemente ci transitano o vengono nel periodo estivo. Questi dati potrebbero essere raccolti utilizzando le nuove tecnologie Gps. Le compagnie telefoniche, per esempio, hanno in pancia questi dati. Incrociando queste tre azioni si potrebbe avere un quadro maggiormente aderente alla realtà e alle esigenze di chi si muove sul nostro territorio”. Risoluzioni che la maggioranza intende esaminare.

In commissione sono stati depositati, dal Movimento 5 stelle, sette emendamenti, riguardanti i capitoli trattati oggi: “In generale- ha spiegato una consigliera pentastellata- vorremmo che il Piano fosse più ambizioso. Nello specifico: vorremmo che, per facilitare l’accesso degli utenti ai treni, si potenziassero i parcheggi delle stazioni, proponiamo il ripristino della linea Budrio-Massalombarda, il potenziamento delle corse durante periodi particolari (come durante l’estate o nei periodi di Fiere) e l’elettrificazione della Ferrara-Codigoro. Per quanto riguarda il Tpl: vorremmo che si puntasse su elettrico e idrogeno e non sul Gpl inoltre proponiamo di rendere i parcheggi gratuiti nei giorni di blocco del traffico”.

Emendamenti che, assieme anche a quelli che arriveranno, verranno votati al termine dell’iter di discussione di tutte le parti del Prit. L’assessore però su alcuni ha espresso già oggi la propria opinione: “Molte delle proposte sono accoglibili ma vorrei specificare che l’elettrificazione della linea Ferrara-Codigoro è già all’interno del Piano, che prima di riattivare la Budrio-Massalombarda potremmo procedere a una valutazione costi-benefici e all’ascolto del territorio, nel caso in cui questa non fosse positiva potremmo optare per un obbligo di mantenimento del corridoi viario così che se dovessero cambiare le condizioni la linea sarebbe riattivabile. Mi riservo infine di approfondire la proposta sui mezzi del Tpl a idrogeno ed elettrici”.

Cosa prevede il Piano: Trasporto ferroviario. La rete dell’Emilia-Romagna con i suoi circa 350 chilometri è una delle più estese a livello nazionale. Nel 2016 sono stati 45,5 milioni i passeggeri che hanno deciso di utilizzare il ‘ferro’ come modalità di spostamento ma il target fissato nel Prit è ancora più alto: l’aumento del 50% dei passeggeri trasportati. Un obiettivo che l’esecutivo spera di raggiungere con un cadenzamento delle corse ai 30 o ai 60 minuti e con potenziamenti fino a 15 minuti sulle tratte e sulle fasce orarie più trafficate, soprattutto per quanto riguarda l’area bolognese.

Inseriti nel Piano anche l’incremento della capacità della Bologna-Castel Bolognese, comprensivo di quadruplicamento selettivo, il raddoppio della Quattro Ville-Carpi, completando e prolungando quindi il raddoppio già realizzato da Modena, la realizzazione dell’itinerario Ti.Bre, con raddoppio della linea Pontremolese, il completamento dell’elettrificazione della rete, gli interventi sul nodo di Faenza, il potenziamento e l’ammodernamento della Rimini-Ravenna limitando le interferenze con la viabilità locale, l’ottimizzazione del nodo di Ferrara e la velocizzazione dei servizi lunghi.

Le stazioni saranno un punto centrale per ogni centro urbano. Questo per agevolare chi sceglie di spostarsi non utilizzando la propria vettura. Quindi migliorare la qualità delle stazioni, la loro funzionalità, l’accessibilità, gli spazi, incentivare l’interscambio tra bici e treno, creando percorsi sicuri e agevoli e offrire servizi informativi completi e in tempo reale sono tutte azioni previste dal Piano regionale integrato.

Per quanto riguarda il parco mezzi a breve inizierà la sostituzione dei treni che terminerà nel 2020: saranno 39 i mezzi Hitachi Rock a doppio piano da 600 posti a sedere e 47 Alstom Coradia Pop da 300 posti.

Il trasporto pubblico locale. Nel 2017 i passeggeri che hanno usufruito del Tpl sono stati oltre 292 milioni e l’obiettivo è quello dell’aumento del 10% al 2025. Un target che proverà ad essere raggiunto, nell’idea dell’esecutivo, con l’arrivo di 600 nuovi mezzi, entro il 2020, che saranno ripartiti su base territoriali.

Verrà inoltre completato il sistema tariffario integrato ferro-gomma, iniziato nel  2008 e, con il finanziamento dei fondi Por-Fesr 2014-2020 per 6 milioni di euro, il Piano punta ad attuare il progetto ‘Web ticketing’ per realizzare un sistema di acquisto di titoli di viaggio che permetta l’acquisto del biglietto a bordo attraverso la modalità contactless, a sviluppare un sistema evoluto di bigliettazione elettronica integrata e alla possibilità di pagamento tramite la tecnologia Nfc (Near Field Comunication) dei cellulari e tablet.

Mobilità sostenibile.  La rete delle ciclovie regionali entra nel sistema infrastrutturale. In ambito urbano le azioni individuate sono quelle dell’individuazione della rete, della messa in sicurezza dei punti critici e degli attraversamenti, della riconoscibilità dei tracciati. Fuori dai centri abitati il Prit punta al consolidamento di una rete sicura per garantire un’alternativa di viaggio sulla media distanza.

Verso l’Aula, il cronoprogramma. Il documento dovrebbe approdare in Aula il 9 luglio. Tutto il mese di giungo verrà dedicato alla sua analisi in Commissione: la prossima seduta, il 13 giugno, i commissari prenderanno in esame la parte riguardante la logistica, il trasporto merci e i porti, il 20 giugno sarà invece la volta dell’infrastrutture stradali, seduta quest’ultima che si preannuncia “calda”, il 27 giugno, infine, toccherà agli aeroporti e al piano risorse. Seduta “bonus” il 4 luglio, nel caso in cui le discussioni vadano avanti più del previsto.

Che cosa è il Prit. Il Piano regionale integrato dei trasporti (Prit) è il principale strumento di pianificazione della mobilità, di persone e merci, della regione. Definisce e sviluppa gli obiettivi strategici, descrive il sistema di azioni previsto per il loro perseguimento, le risorse teoricamente necessarie e il sistema di monitoraggio e gestione per verificare il suo stato attuazione. Nasce a quasi 20 anni dal precedente, datato 1998 e creato in un contesto socio-economico del tutto diverso dall’attuale.

“Per assicurare il soddisfacimento dei bisogni di mobilità- si legge nel documento- non si deve puntare a ‘muovere i veicoli’, ma piuttosto a garantire e definire corretti livelli di accessibilità alle merci e alle persone, in una logica che riduca la necessità di spostamenti, li ottimizzi e li indirizzi verso modalità più sostenibili, agendo sul piano dei comportamenti”.

Gli obiettivi del Piano. Diversi quelli ‘generici’: assicurare lo sviluppo sostenibile del trasporto riducendo il consumo energetico, le emissioni inquinanti, gli impatti sul territorio; garantire elevati livelli di accessibilità integrata per le persone e per le merci; contribuire a governare e ordinare le trasformazioni territoriali in funzione dei diversi livelli di accessibilità che alle stesse deve essere garantito; assicurare elevata affidabilità e sicurezza al sistema; incrementare la vivibilità dei territori e delle città, decongestionando gli spazi dal traffico privato e recuperando aree per la mobilità non motorizzata adeguatamente attrezzate; assicurare pari opportunità di accesso alla mobilità per tutti e tutte, garantendo in particolare i diritti delle fasce più deboli; promuovere meccanismi partecipativi per le decisioni in tema di mobilità, trasporti e infrastrutture; garantire un uso efficiente ed efficace delle risorse pubbliche destinate ai servizi di mobilità pubblica e agli investimenti infrastrutturali; garantire l’attrattività del territorio per gli investimenti esterni e migliorare di conseguenza il contesto competitivo nel quale operano le imprese.

Nello specifico, gli obiettivi rispetto agli anni 2013-2014, per la mobilità su gomma e ferro sono: la riduzione del 50% dei tratti in congestione della rete stradale regionale, la riduzione del 50% della mortalità nelle strade, l’aumento del 13% dei passeggeri del trasporto pubblico locale (50% in più su ferro, 10% in più su gomma), l’incremento del 10% dei servizi minimi del trasporto pubblico su gomma, del 30% dei servizi ferroviari e la riduzione del 30% dell’età media del parco mezzi del trasporto pubblico su gomma.

Per quanto riguarda la mobilità ciclabile la quota stabilita è un aumento del 20% degli spostamenti urbani in bici. Per il trasporto merci ferroviario invece è un più 30%.

Diversi gli obiettivi per i veicoli motorizzati: la riduzione del 10% della crescita del tasso di motorizzazione (auto), l’aumento del 20% delle immatricolazioni di auto elettriche, del 20% per quelle a metano, del 15% per le ibride, l’incremento del 35% degli autobus ibridi e del 25% dei bus a metano, del 25% dei veicoli commerciali leggeri elettrici, del 10% per quelli pesanti e, infine, la sostituzione del 50% dei veicoli commerciali leggeri pre-euro 1.

Il tutto per arrivare ad una diminuzione del 30% delle tonnellate di CO2 emesse.

(Andrea Perini)

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