La Regione dica se intenda costituirsi parte civile in un eventuale procedimento penale relativo al “caso aMo”, tutelando l’interesse pubblico e l’integrità del sistema di trasporto locale. E’ il principale quesito rivolto alla giunta dai consiglieri di Fratelli d’Italia Ferdinando Pulitanò (primo firmatario) e Annalisa Arletti, con un’interpellanza in aula.
Tra le altre richieste, i consiglieri chiedono di sapere se la Regione abbia svolto verifiche di competenza sulla gestione amministrativa e contabile dell’agenzia per la mobilità di Modena (aMo), se ritenga che vi siano criticità sistemiche nella governance di tali agenzie e se intenda aggiornare le linee guida regionali in materia di trasparenza e vigilanza delle agenzie di ambito.
La vicenda, richiamata nell’atto ispettivo, è quella dell’ammanco di oltre 500mila euro nei conti di aMo, partecipata dai Comuni e dalla Provincia di Modena. “Il presunto responsabile dell’ammanco sarebbe un dipendente interno dell’ente, attualmente oggetto di denuncia da parte della stessa aMo – si legge nell’interpellanza -, a seguito di anomalie contabili rilevate nei mesi precedenti. Una vicenda che pone interrogativi rilevanti sull’efficienza dei meccanismi di controllo e vigilanza amministrativo-contabile interni all’ente”.
A rispondere in aula è stata la sottosegretaria Manuela Rontini che ha confermato che le funzioni di indirizzo e controllo spettano agli enti locali di ciascun bacino, comprese le nomine degli amministratori, e che la Regione fornisce indirizzi generali su obiettivi e livelli minimi di servizio, assegnando le risorse del fondo nazionale trasporti alle agenzie locali della mobilità. “A seguito di quanto accaduto – ha affermato Rontini -, in occasione della prossima ripartizione dei fondi regionali, provvederemo a chiedere alle agenzie, ma anche agli enti locali proprietari, quali procedure siano in atto per il rispetto degli standard di trasparenza e anticorruzione previsti dalle norme vigenti, per garantire il corretto utilizzo delle risorse assegnate”.
“Non sono minimamente soddisfatto della risposta – conclude Pulitanò – e non ho notato neanche da parte della giunta una sorta di assunzione di responsabilità rispetto a una pagina vergognosa che sta vivendo l’agenzia della mobilità di Modena. Mi aspettavo che la giunta desse una risposta al quesito relativo alla costituzione di parte civile, perché è compito di questa Regione chiedere conto di quanto accaduto”.
(Brigida Miranda)



