Infrastrutture e trasporti

TRASPORTI. RISOLUZIONE M5S: RECUPERARE RETE FERROVIARIA DISMESSA PER DECONGESTIONARE IL TRAFFICO SU GOMMA E FERRO

Nel testo si legge di oltre 650 chilometri suddivisi in 27 linee non utilizzate. Di qui, la richiesta di realizzare uno studio sulla possibilità di recupero, attivando collaborazioni con le Università e altri soggetti pubblici e privati

La Giunta regionale dovrebbe realizzare uno studio, attivando anche collaborazioni con le Università e altri soggetti pubblici e privati, sulla possibilità di riutilizzare la rete ferroviaria dismessa, che, in Emilia-Romagna, copre oltre 650 chilometri suddivisi in 27 linee.

Lo chiedono, in una risoluzione, i consiglieri del gruppo M5s (prima firmataria Raffaella Sensoli), dove specificano gli obiettivi dello studio: “Definire i costi e le tecnologie necessarie per riattivare specifiche tratte in modo da incentivare il trasporto su ferro di persone e beni; individuare eventuali forme di valorizzazione dei sedimi preesistenti come percorsi ciclopedonali; infine, sostenere una strategia regionale, da sottoporre al confronto con il Governo e con l’Unione europea, per la definizione di un piano per rendere più capillare la rete ferroviaria in ambito regionale”.

La risoluzione sollecita, inoltre, l’esecutivo regionale a promuovere processi partecipativi in ambito territoriale per individuare modalità operative e strumenti tecnico-finanziari per la valorizzazione del patrimonio ferroviario regionale, comprese le ferrovie dismesse, e lo invita a individuare, nel Piano regionale integrato dei trasporti e nelle leggi finanziarie per il 2016, “strumenti adeguati a sostenere la valorizzazione del patrimonio ferroviario dismesso e le iniziative dirette al suo recupero e alla sua eventuale riattivazione”.

Alcune tratte ferroviarie abbandonate, scrivono i consiglieri, potrebbero offrire valide risposte alla congestione del traffico stradale e del traffico ferroviario lungo gli assi oggi esistenti (in primo luogo quello parallelo alla via Emilia da Piacenza a Rimini), come nel caso della Budrio-Massalombarda, che consentiva (e potrebbe consentire oggi, se ripristinata) un collegamento diretto fra Bologna, Ravenna e il suo porto, con un tracciato prossimo a quello dell’ex strada statale 253 San Vitale, ora strada provinciale 253 R San Vitale; analogamente, altre tratte, potrebbero rappresentare “utilissime alternative a percorsi stradali o a potenziare i collegamenti fra le aree di più elevato richiamo turistico, come la Rimini-San Marino e la Rimini-Novafeltria”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(ac)

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