Sul caso dell’anziano che viaggiava a bordo di un treno con una bombola di ossigeno non conforme agli standard di sicurezza di Trenitalia e che si è rifiutato di scendere alla stazione di Bologna, sono intervenuti i consiglieri di Fratelli d’Italia in un’interrogazione alla Regione. Michele Facci, Giancarlo Tagliaferri e Fabio Callori hanno riportato nell’atto l’episodio avvenuto il 16 luglio scorso a Bologna – prima stazione utile dove far scendere il passeggero, diretto a Lecce, che però non si è spostato “per sette ore, nonostante gli inviti del personale intervenuto insieme alle forze dell’ordine” fino a quando il personale ferroviario ha fatto intervenire un’apposita autoambulanza da Roma, che ha trasportato il passeggero con la bombola sino alla propria destinazione nel sud Italia.
Come può mancare sul territorio regionale “un’ambulanza o un’auto medica attrezzata per il trasporto di persone in situazioni critiche come questo anziano?” è la domanda che i consiglieri rivolgono alla Giunta sul caso, ritenuto “assurdo dal punto di vista dell’illegittima compromissione dei diritti di tutti gli altri passeggeri, circa 600 compresi anziani e bambini, che hanno dovuto interrompere il viaggio”.
Oltre a chiedere “quali siano i costi del trasporto con l’ambulanza giunta appositamente da Roma e a quale ente saranno addebitati”, i consiglieri domandano anche alla Regione se, in relazione al contratto di trasporto, possano essere ritenuti “violati e compromessi i diritti degli altri passeggeri”.
La situazione, secondo Facci, Callori e Tagliaferri, ha non solo messo a nudo “l’incapacità del personale di garantire la regolarità dei trasporti ferroviari”, ma rappresenta anche “una fattispecie di interruzione di pubblico servizio, ovvero di pericolo per la sicurezza dei trasporti”.
(Francesca Mezzadri)