La Regione intervenga per evitare che gli utenti della linea Faenza- Budrio -Lavezzola debbano sostenere i costi di due abbonamenti di trasporto, uno per il servizio ferroviario e uno per il servizio autobus gestito da un’altra società rispetto a Trenitalia e che dal primo gennaio 2017 non si configurerebbe più come servizio sostituivo delle corse dei treni.
E’ quanto chiedono Andrea Bertani, Raffaella Sensoli e Gian Luca Sassi (M5s) in un’interrogazione presentata in Regione dove riferiscono di questo “ulteriore incomprensibile disagio” denunciato da pendolari e studenti che viaggiano sulla tratta che si collega con le linee ferroviarie Bologna-Rimini e Castelbolognese-Ravenna. I consiglieri sostengono che “da molto tempo sarebbe in corso un progressivo depotenziamento della linea fra Faenza e Lavezzola, tanto che nei giorni feriali solo due coppie di treni percorrono i binari fra Faenza Lugo e Lavezzola, mentre nei giorni festivi il servizio semplicemente non esiste”. Ad oggi la situazione -riferiscono Bertani e colleghi – sarebbe la seguente: “il servizio è unico ma si paga doppio, nei giorni festivi il servizio ferroviario non c’è, la linea è a rischio dismissione, le merci viaggiano su gomma”. Di qui le richieste alla Giunta regionale per sapere “se e come intenda intervenire per evitare che gli utenti della linea debbano sostenere i costi di due abbonamenti diversi, che fine abbia fatto la promessa di integrazione tariffaria e se non intenda rimborsare immediatamente ai pendolari il costo del doppio abbonamento necessario in questi giorni per viaggiare sulla linea”.
Per quanto poi riguarda il futuro della tratta “che potrebbe consentire un collegamento diretto fra la Romagna e il ferrarese”, i consiglieri ricordano le richieste avanzate in tal senso in precedenti risoluzioni del Movimento 5Stelle e vogliono sapere: “perché venga progressivamente dismesso un servizio e un’infrastruttura che potrebbero invece rivestire un ruolo chiave nelle politiche regionali per la mobilità sostenibile”. Bertani, Sensoli e Sassi chiedono infine all’esecutivo regionale se intenda sostenere con Rfi e con le società di gestione del trasporto ferroviario regionale una prospettiva di rilancio della linea Faenza-Lugo-Lavezzola coerente con gli obiettivi dichiarati nel documento preliminare per il PRIT 2025 e cosa intenda fare “per ripristinare un vero servizio ferroviario per la Bassa Romagna anche in funzione turistica”.
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(Isabella Scandaletti)