Infrastrutture e trasporti

Rfi: “Ritardi sulla Porrettana dovuti a rodaggio linea, ma finiti ieri”; Taruffi (Si) e Facci (Mns) restano critici

Donini legge la lettera in commissione Ambiente. Taruffi perplesso, rinvia il giudizio alla fine dell’anno; il sovranista critica Rfi e la gestione politica dell’assessorato

Igor Taruffi
Igor Taruffi (Si)

“I ritardi degli scorsi giorni sulla Porrettana sono imputati da Rete ferroviaria italiana (Rfi) a un rodaggio dell’infrastruttura”. È l’assessore ai Trasporti Raffaele Donini a spiegarlo prima di rendere pubblica in commissione Ambiente la lettera che Rfi ha inviato alla Regione: “Dal 5 settembre sono stati eliminati tutti i rallentamenti- si legge nella nota di Rfi- conseguenti ai lavori infrastrutturali realizzati. La linea è nuovamente percorribile alla massima velocità”.

La Porrettana sulla Bologna-Firenze è stata chiusa per tre settimane in agosto, dal 4 al 26, con treni sostituiti dai bus per i cantieri aperti lungo il percorso. Sono infatti stati realizzati diversi interventi fra i quali l’avvio del rinnovo e del potenziamento della stazione di Vergato, la manutenzione straordinaria a due gallerie e due ponti, la protezione della scarpata della ferrovia a Marano di Gaggio Montano e l’upgrading dei sistemi di comando e controllo del traffico ferroviario nella stazione di Casalecchio Garibaldi. L’assessore Donini ha illustrato anche il cronoprogramma che Rfi ha tracciato per la fine dei lavori: “Entro la fine di settembre sarà completamente rinnovato l’armamento ferroviario nella tratta Silla-Carbona, entro novembre verranno completati gli interventi di consolidamento della frana di Marano, con la stabilizzazione della scarpata superiore, entro la fine dell’anno sarà completata la revisione straordinaria di tutti i passaggi a livello interessati da lavorazione e sempre entro la fine dell’anno verrà completato il sottopassaggio di Borgonuovo di Sasso Marconi con la realizzazione delle rampe di accesso”.

Spiegazioni che hanno suscitato, nella commissione presieduta da Manuela Rontini, umori differenti da parte dei due consiglieri regionali provenienti dall’Appennino bolognese. Se infatti Igor Taruffi di Sinistra italiana ha voluto vedere il ‘bicchiere mezzo pieno’, non risparmiando comunque critiche, Michele Facci del gruppo misto-Mns si è detto preoccupato.

Michele Facci (Misto-Mns)

“Provo a dire- ha spiegato Taruffi- che il peggio è alle spalle. I risultati però si dovranno vedere da qui alla fine dell’anno. Chiedo la disponibilità dell’assessore a tornare sul territorio per spiegare ai cittadini il lavoro fatto e il perché, dopo tre settimane di interventi, ancora i pendolari hanno dovuto subire disagi. Il lavoro sulla Porrettana, bisogna riconoscerlo, in questi anni c’è stato, ma il 2018 è stato un anno particolarmente travagliato. Questo produce ricadute negative sui pendolari e il rischio è quello di vanificare il lavoro svolto. Capisco che le statistiche sono dati di fatto, ma se il 4 per cento dei treni che ha ritardi si concentra sugli orari in cui l’affluenza di viaggiatori è più alta la percezione che si ha di quella linea e dei lavori cambia. I primi passi dopo i lavori sono stati disastrosi e i cittadini si chiedono a cosa sono serviti”. Poi l’esponente di Sinistra italiana avanza la proposta: “Per il futuro servirebbe pensare allo sdoppiamento del binario almeno fino a Sasso Marconi, per permettere anche a chi è più lontano dalla città di trovare nel treno una valida alternativa alla macchina”.

Diverso l’umore di Facci (Misto-Mns): “Non sono ottimista come Taruffi. È preoccupante la risposta che Rfi ha dato. Per i mesi invernali sono previsti lavori infrastrutturali importanti e se la linea non è adeguata in questa fase estiva come potrà esserlo in quella invernale?”. Il consigliere di opposizione incalza Donini: “La Regione controlla quello che dice e fa Rfi? Io non vedo controllo politico nella gestione di questa linea. Il caos della gestione dell’abbonamento integrato dimostra questa pochezza nel controllo. La struttura tecnico politica che guida Donini dovrebbe fare di più”.

(Andrea Perini)

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