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Tributi. Facci (Lega) : inopportuna richiesta Tari di alcuni Comuni ad aziende agricole

Il leghista ha sottolineato inoltre che “molti Comuni non hanno ancora introdotto il criterio della tariffazione puntuale”. La risposta della Giunta: “le scelte sulla modalità di applicazione della tassa sono in capo alle amministrazioni comunali”

L’applicazione della tariffa rifiuti (Tari) e la richiesta di pagamento alle aziende agricole da parte di alcune amministrazioni comunali è al centro di un’interpellanza di Michele Facci (Lega) discussa in Aula. L’atto (firmato anche da Daniele Marchetti e Massimiliano Pompignoli) si concentra su due aspetti. In primis, sull’osservanza da parte delle amministrazioni comunali di quelle che sono le disposizioni della legge regionale 16 del 2015 sulla tariffazione puntuale che dovrebbe sostituire l’attuale modalità di raccolta rifiuti per favorire l’economia circolare. Mi risulta – spiega Facci in Aula- che molti Comuni non abbiano ancora introdotto il criterio della tariffazione puntuale visto che il termine del 31 dicembre 2020 verrà posticipato”. Tuttavia, ha rimarcato il consigliere, ciò che appare decisamente “inopportuno” e “poco equilibrato”, è la richiesta di alcune amministrazioni comunali ad aziende agricole dell’applicazione della Tari, nonostante, tra l’altro, esistano disposizioni che la escludono. “In un periodo di pandemia dovrebbe esserci più attenzione verso il mondo dell’agricoltura” ha sottolineato Facci. “In materia di Tari, le scelte sulla modalità di applicazione della tassa sono in capo alle amministrazioni comunali – ha risposto il sottosegretario Davide Baruffi –  non rientra quindi nelle competenze della Giunta regionale esprimere giudizi sulla regolamentazione”. Per quanto riguarda invece la comunicazione sulla tariffazione puntuale, il sottosegretario ha ricordato le azioni concrete messe in campo dalla Giunta per favorire questo passaggio, dalle campagne di comunicazione “Pago per quanto butto” ai comitati con Anci e Atersir. Il ritardo dei Comuni nell’implementazione della misura viene motivato dal sottosegretario dai “rallentamenti dovuti alle procedure di gara ancora in corso” e dal periodo di pandemia. Ragioni che non hanno convinto il consigliere. “La Regione dovrebbe intervenire comunque, sarebbe doveroso a fronte di un ritardo causato non dal contribuente ma dall’ente locale”. “

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