Un progetto contraddittorio che non rispetta l’ecosistema e la biodiversità del territorio. Il Movimento 5 stelle in un’interpellanza alla Giunta in Aula solleva il caso dell’impianto a fune sul monte Cimone al Corno alle scale. “Un progetto che ci riporta negli anni Sessanta”, spiega la consigliera, “che infatti resuscita un vecchio impianto pensato nel 1963 quando ancora non esisteva nessuna consapevolezza dei cambiamenti climatici – che oggi però sono un dato di fatto di cui ogni politica, in ogni settore, deve necessariamente tener conto”.
Oltretutto la consigliera sottolinea il costo del progetto, “un investimento che la Regione non si potrebbe permettere considerando anche gli inevitabili cambiamenti climatici” che investiranno il nostro territorio. “Avrebbe più senso predisporre interventi di diversificazione del rischio, miranti a modelli alternativi di sviluppo, che permettano di sfruttare caratteristiche non necessariamente invernali delle stesse località, destagionalizzando l’insieme delle attività turistiche” propone la consigliera.
Non è d’accordo l’assessore regionale al turismo: “Il progetto non è una battaglia di retroguardia, anzi nasce con l’obiettivo di incrementare l’esercizio degli sport in montagna d’estate. L’impianto di collegamento e risalita riveste un’importante funzione logistica non solo con riferimento alle attività sciistiche ma anche per lo sviluppo, nel periodo estivo, di altre tipologie di turismo – come quello escursionistico e naturalistico”. L’assessore spiega poi che è in corso di ultimazione il masterplan per lo sviluppo sostenibile dell’impianto che dovrà raffrontare soluzioni tecniche alternative. “La fase di progettazione della soluzione individuata sarà poi completata da una valutazione di impatto ambientale” assicura l’assessore.
Ma la consigliera rimane perplessa di fronte alla risposta e insiste sui “costi altissimi” che bisognerà affrontare anche solo per l’innevamento artificiale: “Paesi a noi confinanti, ormai da tempo, non investono più così tanti soldi sotto ad una certa altezza, noi invece dimostriamo di avere ancora la stessa mentalità degli anni Sessanta”.
(Francesca Mezzadri)