“Se altre Regioni hanno riaperto gli stabilimenti balneari in anticipo, anche l’Emilia-Romagna avrebbe potuto fare qualcosa di più”.
Lo ha affermato il consigliere Marco Lisei (Fratelli d’Italia) in commissione Politiche economiche (presieduta da Manuela Rontini) al termine della risposta data alla sua interrogazione dell’assessore Andrea Corsini (Mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio).
Lisei -nell’atto ispettivo firmato dai colleghi Michele Barcaiuolo e Giancarlo Tagliaferri -aveva chiesto di riaprire la stagione balneare il 29 maggio. “Nel testo del nuovo decreto del governo Draghi, quello che riguarda le riaperture dal 26 aprile, mancano riferimenti specifici al settore e alle attività che si trovano sulle spiagge italiane”, spiegano i tre consiglieri, che rilevano poi come “siano in capo alle Regioni le funzioni di indirizzo e coordinamento, fra le quali spiccano quelle relative all’emanazione delle ordinanze balneari (uso e sicurezza delle spiagge e del mare), riferite all’attività turistica”. Il rischio è quello di perdere turisti in un anno così difficile.
L’impressione, ha affermato Lisei, “è che rispetto ad altre regioni siamo in ritardo. Molte hanno già aperto dal primo maggio, ma non noi. Il Sindacato italiano balneari ha detto che a quella data era stata aperta la metà degli stabilimenti. Perché l’Emilia-Romagna ha scelto una data così avanti sul calendario? E questo ha determinato un ritardo nella riapertura?”.
Corsini ha risposto che in regione la durata delle stagioni balneari è indicata da un’Ordinanza regionale. Dal 2019 non vale più un anno, ma si applica anche per le stagioni seguenti, tranne eventuali modifiche, ed è stato chiesto dagli stessi operatori balneari perché hanno maggiori certezze e riescono a programmare meglio la stagione. Dopo aver spiegato come sono regolate le stagioni balneari estive e invernali, l’assessore ha detto che le limitazioni sono dovute alle misure del governo anche se è mancata la chiarezza. “Solo il 26 aprile- ha ricordato Corsini- il ministero del Turismo ha detto che si poteva riaprire. L’Emilia-Romagna si è mossa in anticipo, convocando a marzo ii comitati balneari, e semplificando le ordinanze”.
(Gianfranco Salvatori)



