Riqualificare l’offerta turistica regionale per renderla più attrattiva al fine di incrementare presenze e introiti. È quanto chiede Raffaella Sensoli (M5s) in un’interpellanza, discussa oggi in Aula assembleare, che prende spunto dall’analisi economica della Banca d’Italia, in particolare sui comportamenti e sulle aspettative degli operatori economici, che contiene un’importante sezione dedicata ai rapporti con l’estero e al turismo internazionale.
Dai dati – spiega la consigliera – emerge che nel 2018 l’Emilia-Romagna era settima nella classifica delle regioni per spesa turistica degli stranieri, scalzata dalla quinta posizione del 2014 da altre realtà come Liguria e Campania, finendo sotto il 5% della spesa complessiva in Italia. Questo – sottolinea la pentastellata – mentre le altre regioni tradizionalmente capofila mantengono e consolidano le loro posizioni. “Anche per quanto riguarda la spesa da parte dei turisti stranieri- rimarca l’esponente 5 stelle- la nostra regione si colloca nettamente al di sotto (di circa due terzi) della media italiana di incremento rispetto all’ultimo quinquennio”.
Per questo Raffella Sensoli chiede alla Giunta “quali misure si intendano adottare per invertire l’andamento descritto e riqualificare l’offerta turistica regionale nel suo complesso”.
Se si confronta il triennio 2015-2018 – risponde l’assessore al Turismo, Andrea Corsini – l’Emilia-Romagna risulta sopravanzare per incremento delle presenze turistiche le altre regioni capofila. La riqualificazione dell’offerta, comunque, – ribadisce l’assessore – è una priorità della Giunta, come dimostrano le norme in materia approvate nel corso del mandato e gli interventi effettuati, i cui effetti positivi si potranno apprezzare appieno nel tempo.
La pentastellata ribadisce come l’aumento delle presenze turistiche in Emilia-Romagna non abbia prodotto un incremento del volume d’affari, segno che “se non si fa riqualificazione dell’offerta, si attrae solo turismo ‘povero’”. Dunque, conclude Raffella Sensoli, “occorre puntare non tanto sulla quantità ma sulla qualità delle presenze turistiche”.
(Luca Govoni)