Promozione del consumo responsabile, educazione all’utilizzo responsabile del denaro e informazione sui diritti dei consumatori nell’accesso ai servizi pubblici con attenzione al tema del digital divide. Via libera dell’Aula al Piano di attività 2020-2021 per la tutela dei consumatori e degli utenti, approvato con il sì di Pd, Lista Bonaccini, ER Coraggiosa e l’astensione di Lega, Rete civica, Fdi e Gibertoni (Misto). Una delibera importante- secondo l’assessore Corsini- che sostiene le associazioni di consumatori attive sul territorio.” Le risorse totali stanziate sono di 500mila euro (300mila per il 2020 e 200mila per il 2021) da destinare alle associazioni di consumatori e utenti riconosciute per attività di assistenza agli sportelli per la composizione extragiudiziale delle controversie e per progetti di sensibilizzazione e informazione. Le priorità di intervento sono la promozione e l’educazione al consumo consapevole e sostenibile, con attenzione alle fasce deboli e alle nuove generazioni, coinvolgendo gli istituti scolastici; la formazione all’utilizzo responsabile del denaro, per promuovere una cultura finanziaria e del risparmio con particolare attenzione ai temi dell’indebitamento; l’informazione sui diritti degli utenti all’accesso e alla fruizione dei servizi pubblici, in particolare su accessibilità digitale e digital divide. “Il consumo è una pratica che ci riguarda ogni giorno”, ha sottolineato Massimo Iotti (Partito democratico), che ha ribadito l’importanza di distinguere le strategia corrette da quelle sbagliate. “Il Piano prevede attività biennali che riguardano il consumo sostenibile e il sostegno agli sportelli delle associazioni dei consumatori sul territorio.” Maura Catellani (Lega) ha ribadito le perplessità evidenziate in commissione sulle partnership, sulla rendicontazione e sulla valutazione dell’efficacia: “Come avviene la rendicontazione negli aggregati di associazioni? Ogni realtà deve essere valutata? Limitare i contributi del 2020, inoltre, solo all’aspetto della conciliazione è riduttivo, perché alcune associazioni non fanno questo servizio”. Critico anche Michele Facci (Lega): “La normativa regionale è ritagliata su misura per le grandi realtà associative dei consumatori e non favorisce la pluralità. A parole si dice di sostenere la rete di associazioni diffuse, ma nei fatti si privilegiano quelle di grandi dimensioni, quando tutti dovrebbero poter interagire”. ”