La commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, si è riunita in seduta congiunta con la commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, per esaminare la comunicazione della Commissione europea in merito alla strategia per il rinnovamento e il miglioramento del mercato unico dei beni e dei servizi sulla quale il Governo elaborerà, sentite le Regioni, la posizione del nostro Paese. La commissione Politiche economiche ha espresso parere favorevole al documento di indirizzo elaborato dalla Regione che, con i contributi dei consiglieri emersi nel corso del dibattito, confluirà nella risoluzione che verrà votata dalla commissione Bilancio, competente in materia. Hanno votato a favore i Gruppi Pd e Sel, mentre si sono astenuti i Gruppi Ln, M5s e Fdi-An.
Tre sono gli ambiti d’intervento, ha spiegato una dirigente della Regione, sui quali il documento regionale chiede “a Governo e Commissione europea una adeguata attenzione”. Il primo riguarda “la promozione della crescita delle piccole e medie imprese (Pmi), in particolare delle start up”; il secondo “il miglioramento della piattaforma IMI, cioè il sistema informatico per lo scambio di notifiche fra i Paesi membri in merito all’andamento del mercato unico”, mentre il terzo è riferito alla “promozione di trasparenza, efficienza e responsabilità negli appalti pubblici e il rafforzamento della proprietà intellettuale”.
Per il Pd sono intervenuti Roberto Poli, che ha chiesto “se l’Emilia-Romagna si confronta con le altre Regioni in fase di elaborazione della propria posizione”; Lia Montalti, che, in tema di appalti, ha invitato la Regione “a potenziare l’informazione riguardante le gare europee indirizzata alle imprese regionali per favorirne la partecipazione”; Mirco Bagnari, che, in linea con la collega, ha sollecitato “a porre attenzione, nella predisposizione dei bandi europei, al rispetto delle pari opportunità tra imprese grandi e piccole” e, infine, Luca Sabattini, che ha evidenziato “la necessità di creare un quadro normativo per regolare la sharing economy, cioè l’economia della condivisione, vera sfida per le istituzioni dal livello regionale a quello europeo”.
La presidente Serri, in tema di start up, ha sottolineato come “l’innovazione sia al centro delle politiche economiche della Regione a prescindere dalle strategie della Ue, perché costituisce la base per la competitività delle imprese e, più in generale, per il sistema territoriale regionale”, e ha invitato l’Ente “a rafforzare l’informazione alle imprese circa i bandi europei”.
Stefano Bargi (Ln), pur apprezzando “l’attenzione rivolta al sostegno delle start up”, ha invitato l’Amministrazione regionale “a non perdere di vista la crescita delle piccole e piccolissime imprese che start up non sono, con particolare riguardo per quelle che si trovano nei territori più svantaggiati come quelli montani”.
Tommaso Foti (Fdi-An) ha invitato la Regione “a una riflessione sui risultati delle politiche di sostegno alle start up innovative, dato che la percezione è che siano molte quelle che avviano l’attività ma, anche a causa della difficolta di ottenere credito, poche quelle che riescono a superare l’anno di vita”.
Andrea Bertani (M5s), dato che “il sostegno alle Pmi e alle start up passa attraverso l’accesso al credito”, ha sollecitato la Regione a un intervento di sensibilizzazione sulle banche”, mentre “in tema di tutela della proprietà intellettuale ha chiesto se in Emilia-Romagna sono presenti criticità”.
(lg)