Scuola giovani e cultura

Università. Si: Ricercatori precari a rischio mancato rinnovo dei contratti, garantire sblocco turn over

In una interrogazione Igor Taruffi e Yuri Torri sollecitano l’intervento della Regione e chiedono di stimare il numero degli interessati in Regione

“Quanti sarebbero gli assegnisti di ricerca che lavorano nelle Università e in altri enti di ricerca presenti in Emilia-Romagna che nei prossimi anni rischiano di perdere la possibilità di continuare il loro lavoro?”

E’ quanto chiedono i consiglieri di Sinistra Italiana, Igor Taruffi e Yuri Torri, dopo l’allarme  lanciato dai ricercatori precari sul rischio disoccupazione determinato dall’impossibilità di rinnovare i contratti. Un rischio che coinvolgerebbe oltre al mondo universitario, – segnalano i consiglieri – anche altri enti di ricerca presenti in regione, come ad esempio l’Istituto ortopedico Rizzoli e l’lrccs Bellaria, ma anche Cnr, Enea, Inaf, Ingv, Infn e Ispra.

Torri e Taruffi spiegano in proposito che “secondo le ultime normative nazionali, gli assegnisti possono usufruire di contratti per un totale massimo di sei anni. “Stante la perdurante scarsità di posti disponibili per il successivo ‘salto’ a ricercatore,- sottolineano- questo porrebbe circa il 90 per cento degli assegnisti (secondo le dichiarazioni dei diretti interessati) di fronte a un bivio tra il buio della disoccupazione e la ‘fuga’ all’estero. L’allarme lanciato dai precari della ricerca- continuano i consiglieri- sembrerebbe aver fatto breccia ottenendo almeno che il caso sia posto alla Conferenza dei rettori, ma alle parole occorrerebbe che seguissero i fatti, giacché la puntuale denuncia di questa situazione da parte di chi la vive sulla propria pelle e tiene in piedi il sistema universitario italiano è ormai vecchia di anni”.

Di qui la richiesta alla Giunta regionale per sapere quali iniziative intenda adottare per chiedere al Governo di garantire lo sblocco del turn over e per equilibrare negli atenei la consistenza del personale strutturato e di quello non strutturato e a contratto. Obiettivo: “avere un corretto funzionamento delle università e percorsi di ricerca capaci di trattenere i ricercatori italiani e attirare quelli stranieri, muovendosi in un’ottica di diminuzione della precarietà delle carriere universitarie”.

(Isabella Scandaletti)

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