“Ridurre le previsioni urbanistiche esistenti, limitando il consumo di suolo (limite del 3% da qui al 2050); promuovere la rigenerazione urbana e la riqualificazione degli edifici (favorire interventi di adeguamento sismico ed efficientamento energetico), con uno stanziamento di 30 milioni di euro entro il 2020, oltre a incentivi fiscali e volumetrici; valorizzare il territorio agricolo (possibilità di realizzare nuovi fabbricati produttivi e demolire le strutture dismesse); sostenere chi vuole fare impresa (favorire gli insediamenti strategici per lo sviluppo del territorio regionale), premiare la qualità dei progetti; pianificare in modo semplice e veloce (un unico piano territoriale regionale che andrà a sostituire il piano paesistico, il piano territoriale regionale e la parte infrastrutturale del Prit e un unico piano comunale (Pug) che sostituirà Psc, Rue e Poc-Pua.); incentivare la legalità (contrasto alla corruzione)”. Questi i principali obiettivi della nuova legge urbanistica regionale enunciati in commissione Territorio, ambiente, mobilità, presieduta da Manuela Rontini, dall’assessore ai Trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale e agenda digitale, Raffaele Donini.
I Comuni, ha poi specificato l’assessore, “avranno tre anni di tempo per adeguare i propri strumenti urbanistici”. In Emilia-Romagna, ha infine fornito alcuni dati, “l’utilizzo urbano di suolo è pari al 10%, 2.280 chilometri quadrati, mentre l’espansione urbanistica prevista da qui al 2020 è di 250 chilometri quadrati”.
La legge, come ha evidenziato la presidente Manuela Rontini, “è all’inizio di un percorso che vedrà coinvolti enti locali, categorie economiche, ordini professionali e associazioni ambientaliste, una prima bozza”.
Galeazzo Bignami (Fi) ha rilevato che il tema del contrasto al consumo del suolo non è all’ordine del giorno ed è vincolato agli esiti sull’approvazione o meno della riforma costituzionale.
Alan Fabbri (Ln) ha parlato di “obiettivi importanti, che rimettono ordine”. I comuni, ha poi evidenziato, “in questa fase di transizione dovrebbero però congelare i percorsi su Poc e Rue”.
Per Andrea Bertani (M5s) “il timore è che in questo periodo transitorio, tre anni, si produca un’espansione urbanistica eccessiva”.
Marco Pettazzoni (Ln) ha chiesto di “contrastare le speculazioni”.
Silvia Piccinini (M5s) ha ricordato che “l’Emilia-Romagna è tra le regioni con il maggiore consumo di suolo, a dimostrazione che le politiche adottate fino ad ora non sono state lungimiranti”. Sul tema dei nuovi insediamenti produttivi ha parlato di “rischio di penalizzazioni per i piccoli produttori”.
Igor Taruffi (Sel) ha poi rimarcato “l’importanza di coinvolgere gli enti locali nei progetti strategici”.
Lia Montalti (Pd), infine, ha parlato di “percorso importante: il metodo giusto per affrontare temi di grande impatto per il territorio”. Gli obiettivi della legge, ha aggiunto, “sono complessi e importanti, un dispositivo che vuole integrare concretezza e semplificazione”.
(Cristian Casali)