La delibera conferma la ripartizione dei 20 milioni di euro stanziati ad inizio anno e introduce la possibilità di presentare fino a tre interventi di edilizia nelle scuole superiori per ciascuna Provincia e per la Città metropolitana di Bologna. Non più quindi uno solo come inizialmente previsto. Il testo introduce poi la riapertura dei termini per la presentazione dei piani provinciali che viene spostato al 30 giugno 2017. Entro tale data (introdotta da un emendamento del Dem Giuseppe Boschini) si potranno quindi confermare o modificare i piani provinciali già trasmessi entro il 31 marzo scorso.
Collegato al provvedimento l’aula ha anche approvato all’unanimità una risoluzione bipartisan(sottoscritta da consiglieri del M5s – Pd- Lega Nord- Fi -Fdi-An, prima firmataria la 5 Stelle Giulia Gibertoni) che impegna la Giunta regionale a promuovere l’istituzione di un tavolo tecnico, a livello nazionale, per produrre entro breve tempo un documento di indirizzo per la sicurezza degli edifici scolastici. Nell’atto si chiede poi all’esecutivo di continuare ad adoperarsi presso il Governo “per permettere ai Comuni di escludere dal Patto di stabilità le spese per gli investimenti sulla sicurezza degli edifici scolastici, comprendendo non solo la manutenzione ordinaria e straordinaria ma anche le spese per dotazioni tecnologiche necessarie alla didattica. Tra gli altri impegni richiesti anche quello di “valutare le modalità per supportare le scuole pubbliche e i Comuni che decidano di attivare raccolte fondi presso la cittadinanza, finalizzati alle opere di manutenzione degli edifici scolastici”. Infine i consiglieri chiedono all’esecutivo regionale di “intervenire presso il Ministero dell’istruzione, università e ricerca affinché vengano aumentati i fondi disponibili per la sicurezza nell’edilizia scolastica e sollecitano la Regione a monitorare il rispetto delle scadenze e degli obblighi previsti nell’accordo, siglato il 10 novembre 2016 in Conferenza Unificata, sulla nuova Anagrafe Nazionale dell’Edilizia Scolastica.
Nel dibattito Giuseppe Boschini ha introdotto l’emendamento a sua firma precisando che l’allungamento dei termini al 30 giugno 2017 “si rende necessario” perché si è allargata la possibilità di presentare i progetti da parte delle Province, alle quali competono gli interventi di edilizia scolastica per gli istituti superiori, ma anche “per consentire il possibile utilizzo di ulteriori risorse”. Fondi che – ha ricordato – potrebbero derivare da provvedimenti ai quali sta lavorando il Governo anche negoziando con l’Unione europea, compresa l’ipotesi di sollevare i comuni dal patto di stabilità per questo tipo di spese. Le risorse di edilizia scolastica stanno crescendo. Forse il capitolo più importante è rappresentato dai mutui Bei (Banca europea degli investimenti) al cui rimborso provvede lo Stato. Grazie ai questi fondi nel 2015 – ha ricordato – la Regione Emilia-Romagna ha potuto realizzare 188 interventi su 192 richiesti con l’impegno di 17 milioni di euro ma si arriverà nel 2017 ad una somma di 80 milioni.
Giulia Gibertoni (M5s) ha richiamato i principali punti della risoluzione di cui è prima firmataria sottolineando, fra le varie richieste, la necessità di aprire un tavolo tecnico a livello nazionale per la sicurezza degli edifici scolastici. Altro punto di attenzione, a suo avviso, la necessità di maggiori e periodici controlli sullo stato di conservazione e manutenzione degli edifici scolastici e un maggiore ascolto delle numerose segnalazioni che periodicamente arrivano da genitori alunni e personale scolastico.
“Le modifiche proposte – ha criticato Tommado Foti (Fdi-An) riferendosi alla delibera – al momento dimostrano che del documento iniziale, approvato a inizio anno, non abbiamo fatto nulla, nonostante ci fosse stato sottoposto per l’approvazione in Assemblea con grande urgenza. Peraltro – ha criticato – se si fosse guardato al contenuto del mio emendamento presentato allora, e poi respinto, che chiedeva di estendere il numero dei progetti a più di uno ci saremmo risparmiati inutili rimandi”. Foti ha anche criticato nel merito il provvedimento che, tra l’altro – ha rilevato – non tiene conto, nell’assegnazione delle risorse dell’età degli edifici scolastici con il risultato che “le Province con edifici più vecchi e problematici hanno meno soldi per interventi rispetto a quelle dove gli edifici sono di più recente costruzione”.
L’assessore alla scuola, Patrizio Bianchi, ha ricordato come nella Conferenza scuola e formazione quella dell’edilizia e della sicurezza scolastica sia una materia molto discussa. Non basta la messa in sicurezza – ha poi ricordato – la scuola ha oggi bisogno di spazi educativi da ripensare, luoghi che consentano una didattica più partecipativa. Da parte nostra – ha assicurato – ci facciamo portatori di istanze al Governo per riuscire ad avere un altro giro di fondi Bei.
La risoluzione approvata è firmata oltre che da Gibertoni, anche da Stefano Caliandro, Giuseppe Boschini, Paolo Calvano del Pd, Alan Fabbri, Andrea Liverani, Marco Pettazzoni della Lega nord).
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