Sanità e welfare

Via libera della commissione Sanità al Documento di economia e finanza regionale

Il documento di programmazione prevede una serie di obiettivi strategici, fra cui quello di garantire a tutti una buona sanità, pubblica, universalistica e radicata nel territorio

Parere positivo della commissione Sanità presieduta da Ottavia Soncini al Documento di economia e finanza regionale (Defr), il principale documento di programmazione economico-finanziaria della Regione proposto dalla giunta. Il Piano degli investimenti avviato a inizio legislatura, in parte sostenuto dalle risorse del Pnrr, nel 2024 raggiungerà i 23,7 miliardi di euro e prevede una serie di obiettivi strategici, tra cui quello di garantire a tutti una buona sanità, pubblica, universalistica e radicata nel territorio e costruire un welfare di comunità sempre più inclusivo e partecipato.

La relatrice di maggioranza Palma Costi (Partito democratico) ha sottolineato: “Affrontiamo un Defr difficoltoso, reso tale anche da un finanziamento decrescente del Fondo sanitario nazionale a partire dal 2010. Tutto ciò si scontra con la necessità di garantire i Livelli essenziali di assistenza (Lea) stabiliti dallo Stato, che oggi comportano maggiori costi per essere assicurati. La richiesta di 4 miliardi in più al Fondo è stata fatta da tutte le Regioni e speriamo che l’Assemblea la sostenga. Questo Defr riafferma come priorità le assunzioni di personale nei Pronto soccorso. Rafforzata anche la sorveglianza virologica per implementare la programmazione vaccinale. Prevediamo oltre 2 miliardi di euro per nuovi ospedali, adeguamento tecnologico, rinnovamento di reparti e apparecchiature. Nel corso degli anni abbiamo fatto tutto ciò che serviva per rispondere al meglio ai livelli di assistenza, definiti a livello nazionale, ma servono risorse adeguate. Per le politiche di welfare vogliamo continuare a sostenere le persone più fragili e il fondo sociale per l’affitto, a contrastare la povertà, a integrare i migranti”.

Netto il parere del relatore di minoranza Massimiliano Pompignoli (Lega): “La sanità è parte dominante del nostro bilancio e dal Defr ci si aspetta una visione coerente che noi non notiamo. Come succede per l’alluvione tutte le colpe sono attribuite al governo. Non ci sono idee sulla direzione che la Regione vuole prendere su questa tematica. Il Covid ha messo in evidenza le lacune del Servizio sanitario regionale. Sono diversi anni che la Regione interviene con risorse per sanare debiti della sanità: inutile cercare risorse dallo Stato per poi spenderle senza ottenere i risultati sperati. All’inizio dell’anno il governo ha stanziato 2 miliardi per la sanità ma occorre capire in che direzione vuole andare la Regione Emilia-Romagna”.

Sul documento sono critiche le posizioni della minoranza. Valentina Castaldini (Forza Italia) ha commentato: “Negli obiettivi della sanità mancano le tempistiche. Inoltre, a fronte di un monitoraggio bimestrale delle Asl, mancano riscontri di cui dovrebbero essere aggiornati i componenti di questa commissione”. La consigliera ha poi posto una serie di quesiti: “Case comunità, telemedicina, recupero delle liste d’attesa, si parla di tutto ma nel documento non sono citati i Centri di assistenza urgenza (Cau): gli ospedali di montagna verranno trasformati in Cau? Che tipo di integrazione è prevista fra medici di base, Cau e farmacie di servizio? Quali medici avremo nei Cau e nelle Case di comunità? Come funzionerà la cosiddetta Casa Lab?”. Sul tema integrazione Castaldini ritiene necessario “inserirla nel sistema di accreditamento superando convenzioni e coprogettazioni”.

Per Daniele Marchetti (Lega): “Scaricare sempre tutto sul livello nazionale è riduttivo se si considera la complessità di questa tematica. Ci sono relazioni della Corte dei conti che parlano chiaramente di decisioni in periodo Covid, prese in questa regione, non in linea con quanto indicato dalla gestione emergenziale. Questo Defr è sotto tono, viste le sfide importanti per garantire sostenibilità alla nostra sanità. Condivido l’importanza di un confronto sui monitoraggi bimestrali delle Asl e di fornire indicazioni sui Cau. Opportuno intervenire e annullare la pratica delle ‘agende chiuse’ e dare il via al Piano nazionale delle malattie rare, che prevede risorse statali. Sparita anche la banca dati unica per gli accessi alle Ztl, fondamentale per garantire l’accessibilità nei centri urbani delle persone disabili. Opportuno, infine, garantire risorse alle strutture sportive che organizzano corsi per disabili, affinché possano garantire tariffe calmierate”.

Marilena Pillati (Partito democratico) ha evidenziato come “negli ultimi anni sia cambiata la sanità e gli strumenti con cui vengono curate le persone che offrono nuove opportunità ai cittadini. La ricerca ha fatto importanti passi avanti e se non vogliamo rinunciare a tutto questo dobbiamo fare un cambio di passo. Il diritto alla salute deve essere garantito dalla collaborazione tra Stato e Regioni: i Lea sono competenza dello Stato, alle Regioni compete programmare e gestire. Sul tema del personale scontiamo un’errata programmazione nel tempo: c’è una forte difficoltà nelle strutture che porta i medici in parte a trasferirsi in altri territori o altri ambiti come la sanità privata. Le sfide sono così serie che impongono a tutti una grande responsabilità per migliorare la sanità della nostra regione e nel nostro paese”.

Per Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) “le difficoltà del sistema sanitario vanno risolte con un adeguato finanziamento, come richiesto anche da altre Regioni. Il Defr mette in evidenza la necessità di una riflessione. Sull’accreditamento delle strutture di accoglienza serve un cambio di paradigma complessivo. Altrettanto vale per il tema dei minori. Oggi il tema centrale riguarda l’istituzione dei centri per il rimpatrio e questo non avviene attraverso i centri di accreditamento, che lavorano per l’integrazione. Sull’accreditamento devono essere coinvolti gli enti locali e va integrato con le realtà del territorio”.

Il dirigente del settore sanità, rispondendo ad alcune sollecitazioni ha precisato che “i monitoraggi bimestrali sulle Asl stanno dando esiti positivi per quanto riguarda il contenimento dei costi; riguardo alle tempistiche gli obiettivi sono fissati a fine legislatura”. Sul rapporto fra farmacie, medici di base e Case di comunità, ora soggetti indipendenti, “l’obiettivo è definire un’ottica di sistema che verrà sviluppata nei prossimi mesi”. E ancora: “Si farà in modo di superare in tutte le province le liste d’attesa”. “Tema centrale -ha concluso il dirigente- sono i finanziamenti statali, senza conoscerne l’entità diventa difficile fare programmazione. Visto che i Lea sono fissati dallo Stato e il livello è sempre più alto, per mantenerlo occorre poter coprire i costi necessari”.

(Lucia Paci)

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