Assemblea

Vitalizi. Commissione licenzia progetto di legge di revisione; sì da Pd e Si, astenuti Ln e M5s

“Innalzamento progressivo” dell’età per l’assegno, “uniformata a quella per la pensione di vecchiaia dei dipendenti pubblici, contributo di solidarietà per 36 mesi e divieto di cumulo”

La commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, ha approvato il progetto di legge del gruppo Partito Democratico, primo firmatario Giorgio Pruccoli, che introduce modifiche alla disciplina del vitalizio per gli ex consiglieri regionali. Al progetto di legge, scelto quale testo base, era abbinato il progetto di legge presentato dal gruppo Movimento 5 Stelle, primo firmatario Andrea Bertani. Relatore del testo base è Manuela Rontini (Pd), mentre relatore di minoranza è Andrea Bertani (M5s). Hanno votato a favore del testo i gruppi Pd e Si (Sinistra Italiana), mentre si sono astenuti i gruppi M5s e Ln. Il disegno di legge sarà ora trasmesso all’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa per un parere giuridico esterno qualificato in grado di chiarire taluni aspetti di incostituzionalità emersi nel corso dell’iter legislativo.

Al testo sono stati presentati 3 emendamenti a firma Tommaso Foti (Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale), 1 emendamento a firma Enrico Aimi e Galeazzo Bignami (Forza Italia), 10 emendamenti dal M5s, 8 a firma Bertani (più un sub emendamento), 1 a firma Gian Luca Sassi e 1 a firma Silvia Piccinini, tutti respinti.

Approvati, invece, 2 emendamenti a firma Rontini, Giorgio Pruccoli e Paolo Calvano (Pd). Il primo emendamento specifica che per i consiglieri regionali che hanno diritto all’assegno vitalizio e che non hanno compiuto 60 anni entro la data di entrata in vigore del nuovo testo, l’età anagrafica per l’ottenimento del vitalizio è innalzata a quella richiesta ai dipendenti pubblici per la pensione di vecchiaia. Inoltre, per gli ex consiglieri aventi diritto al vitalizio nati tra il 1957 e il 1963 viene introdotto un innalzamento progressivo dell’età oltre i 60 anni con la previsione di una riduzione permanente dell’importo del vitalizio, che va dal 3% per i nati nel 1957 al 21% per i nati nel 1963, nel caso l’interessato intenda anticipare comunque al compimento del sessantesimo anno d’età il percepimento dell’assegno. Il secondo emendamento fissa in 36 mesi, da quello successivo all’entrata in vigore della legge, la durata della riduzione degli assegni vitalizi in pagamento, quale misura temporanea di solidarietà.

Rimangono invariati, invece, l’articolo che prevede il divieto di cumulo del vitalizio con altri assegni previsti per gli eletti al parlamento nazionale o europeo o di consigliere o assessore di altra Regione e quello che destina i risparmi a investimenti per sicurezza, legalità e qualità del lavoro, sostegno al microcredito per lo sviluppo dell’imprenditorialità, reinserimento lavorativo e inclusione sociale.

(Luca Govoni)

Assemblea