In commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, si è tenuta l’audizione dell’Associazione ex consiglieri sul progetto di legge del gruppo Partito Democratico, primo firmatario Giorgio Pruccoli, che introduce modifiche alla disciplina del vitalizio per gli ex consiglieri regionali. Al progetto di legge, scelto quale testo base, è abbinato il progetto di legge presentato dal gruppo Movimento 5stelle, primo firmatario Andrea Bertani. Relatore del testo base è Manuela Rontini, mentre relatore di minoranza è Andrea Bertani.
Ferruccio Giovannelli (Associazione ex consiglieri) ha sottolineato il rigore e il senso di responsabilità col quale nelle varie legislature – e non solo in quella in corso – i consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna hanno disciplinato la materia dell’indennità di carica e del vitalizio. Infatti, ha ricordato l’ex consigliere, il vitalizio medio annuo è di circa 25mila euro, il più contenuto rispetto a tutte le altre Regioni, ottenuto grazie alla scelta di fissare l’indennità di carica dei consiglieri emiliano-romagnoli al di sotto del 65% di quella percepita dai parlamentari e di applicare sull’indennità dei consiglieri una trattenuta per il vitalizio del 25%, pari a tre volte le trattenute previdenziali dei parlamentari e della generalità dei lavoratori. Inoltre, in merito alla proposta di legge regionale, ha indicato due correttivi ritenuti indispensabili dall’Associazione: l’innalzamento dell’età alla quale iniziare a percepire il vitalizio fissata non oltre i 65 anni (attualmente la soglia è 60 anni e il disegno di legge prevede la parificazione a quella fissata per la pensione dei dipendenti pubblici, 66 anni e oltre) e l’eliminazione della norma che introduce il divieto di cumulo dell’assegno vitalizio con altri istituti analoghi previsti per gli eletti alla carica di parlamentare, parlamentare europeo, consigliere o assessore di altra Regione, proponendo al massimo un tetto per il cumulo. Giovanelli, infine, ha rivolto un invito al presidente Bonaccini, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni, al fine di farsi promotore di un’iniziativa nazionale per un intervento organico e risolutivo sulla materia.
Andrea Bertani (M5s) ha sottolineato come nel tempo un istituto previdenziale legittimo come il vitalizio abbia finito per configurarsi agli occhi dei cittadini come un privilegio rispetto al quale è doveroso trovare una soluzione equa. Il vitalizio, pertanto, deve essere ricalcolato. Vanno in tale direzione proposte quali l’innalzamento dell’età pensionabile, l’applicazione del modello contributivo, un contributo di solidarietà e un tetto al cumulo delle indennità previdenziali, che, peraltro, contribuiscono a rendere più sostenibile per le casse della Regione l’erogazione dei vitalizi. Infine, il consigliere ha chiesto ai rappresentanti dell’Associazione se la stessa sia intenzionata a presentare ricorso su innalzamento dell’età e contributo di solidarietà.
Tommaso Foti (Fdi-An) ha evidenziato come la proposta legislativa, al fine di evitare ricorsi, debba essere equa, ad esempio innalzando al massimo a 65 anni l’età per percepire il vitalizio, che, peraltro, non è equiparabile a una pensione. Infine, il consigliere ha domandato se riguardo al contributo di solidarietà l’Associazione ritenga accettabile una quota pari al 3%, con possibili esenzioni, senza dimenticare che la Corte costituzionale ha chiarito che tale contributo di solidarietà deve essere “definito nel tempo e non ripetibile”.
Manuela Rontini (Pd) ha evidenziato come la proposta sia di buon senso e rappresenti un ulteriore segnale che il Pd intende proseguire nella direzione di una politica sempre più sobria.
Per Giorgio Pruccoli (Pd) è importante ribadire che non è in corso alcun conflitto generazionale né alcun tentativo di ledere la dignità di chi ha ricoperto cariche istituzional
i contribuendo a dare lustro alla Regione ed efficacia al suo operato. Il consigliere ha ricordato
come si proceda a riformare l’istituto del vitalizio degli ex consiglieri dopo aver ridotto l’indennità dei consiglieri attualmente in carico. Si tratta – ha concluso Pruccoli – di un sacrificio di modesta entità economica che si richiede agli ex consiglieri per livellare i vitalizi secondo la richiesta che proviene dai cittadini.
Stefano Bargi (Ln), premettendo di non ritenere corretto l’istituto del vitalizio, ha sottolineato come sia stato giusto abrogarlo per i consiglieri in carica. Però, ha rimarcato di non ravvisare alcuna necessità di un intervento retroattivo, che rischia di esporre la Regione a ricorsi e, in caso l’Ente dovesse soccombere, a richieste di rimborso. Di conseguenza – ha sottolineato Bargi – se il provvedimento legislativo non sarà a prova di ricorso, la Ln non lo voterà.
Federico Castellucci (Associazione ex consiglieri) ha spiegato che, da una simulazione commissionata dall’Associazione, l’erogazione del vitalizio attraverso l’adozione del sistema di calcolo contributivo non genera alcuna differenza sostanziale rispetto al sistema vigente. Inoltre, l’ex consigliere ha affermato che se l’età sarà innalzata al massimo a 65 anni e il contributo di solidarietà sarà calcolato in modo equo, l’orientamento dell’Associazione è di non presentare alcun ricorso contro la proposta di legge, fermo restando il diritto dei singoli ex consiglieri di procedere avverso la proposta. L’esponente dell’Associazione, in conclusione, ha ribadito la difficoltà per la Regione di procedere in solitaria senza alcun indirizzo nazionale.
Alessandro Mazzanti (Associazione ex consiglieri) ha rivolto un invito ai consiglieri in carica a valutare con attenzione le situazioni reali, al fine di evitare misure inique che darebbero il via a ricorsi.
(Luca Govoni)