Sanità e welfare

Approvato il Piano regionale per la lotta alla povertà 2018-2020

Tra le misure anche il reddito minimo e percorsi di inclusione socio-lavorativa. Sì della maggioranza e M5s e voto contrario del resto dell’opposizione. M5s non partecipa al voto su odg maggioranza

Stefano Caliandro (Pd)

Reddito minimo per le famiglie più in difficoltà e percorsi personalizzati di inclusione sociale e lavorativa. Sono i pilastri del Piano regionale per la lotta alla povertà 2018-2020, approvato oggi in Aula con il sì della maggioranza (Pd, Si e Gruppo misto-Mdp), di M5s e il voto contrario del resto dell’opposizione (Ln, Fi, Fdi e Gruppo misto-Mns). “Il tema della povertà è il tema cruciale di questi anni- ha sottolineato Stefano Caliandro del Partito democratico– e questa Regione ha fatto la scelta di mettere in piedi un piano regionale di contrasto alla povertà con investimenti complessivi di oltre 231 milioni euro”. Il capogruppo dem ha delineato i tre percorsi che caratterizzano il nuovo Piano: il reddito minimo,

Igor Taruffi (Si)

approvato proprio ieri dall’Assemblea (martedì 5 giugno, ndr) che estenderà la platea dei beneficiari e ha l’obiettivo di “sostenere gli ultimi in maniera universalistica”; il secondo è quello che mira all’inclusione socio-lavorativa delle persone che vivono in una condizione di disagio sociale; il terzo è quello che sottolinea la differenza tra fragilità e povertà e interviene in aiuto delle persone fragili che hanno difficoltà ad accedere al mondo del lavoro. “Oggi in Italia ci sono 15 milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà relativa- ha spiegato Caliandro- chiediamo al nuovo Governo di incrementare il reddito minimo e di impegnarsi con misure di contrasto alla povertà di natura universalistica e che prevedano percorsi di inserimento lavorativo”.

Igor Taruffi (Si) presenta l’ordine del giorno firmato da Pd-Si-Misto-Mdp (M5s non ha partecipato al voto) dove si chiede l’impegno del governo e del

Andrea Bertani (M5s)

parlamento per vincolare il reddito minimo approvato dalla Regione Emilia-Romagna ad un percorso di reinserimento lavorativo e sociale e di incrementare il finanziamento per le persone che versano in uno stato di povertà relativa per garantire loro una risposta immediata. L’ordine del giorno viene approvato.

Andrea Bertani (M5s) sottolinea l’importanza di potenziare i centri per l’impiego e in un secondo ordine del giorno firmato anche da Alan Fabbri (Ln) chiede al parlamento e al governo la rapida approvazione del reddito di cittadinanza descritto nel Contratto di governo nazionale tra le due forze politiche.

Giancarlo Tagliaferri (Fdi)

Questo reddito non avrebbe però “un approccio universalistico”, secondo Pd, Si e Misto-Mdp, per questo l’ordine del giorno viene respinto. “Prima vengono le persone, non solo gli italiani”, aggiunge Taruffi motivando il voto contrario all’atto.

Giancarlo Tagliaferri (Fdi) interviene per criticare alcuni punti all’interno del Piano contro la povertà, “progetti che incrementano la spesa pubblica, limitandosi alla pura assistenza, e che non mettono in campo risorse che invece stimolino l’economia”.

(Francesca Mezzadri e Giulia Paltrinieri)

 

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