Sanità e welfare

WELFARE. BIGNAMI (FI): ‘COSTI TROPPO ALTI PER ACCOGLIENZA MINORI STRANIERI IN REALTA’ NON ACCOMPAGNATI, CAMBIARE NORMATIVA REGIONALE’

WELFARE. BIGNAMI (FI): ‘COSTI TROPPO ALTI PER ACCOGLIENZA MINORI STRANIERI IN REALTA’ NON ACCOMPAGNATI, CAMBIARE NORMATIVA REGIONALE’

La Giunta regionale modifichi in tempi rapidi l’attuale normativa regionale in materia di affidamento familiare, accoglienza in comunità e sostegno alle responsabilità familiari dei minori stranieri non accompagnati, in modo da prevedere “forme di accoglienza meno gravose in termini economici e soprattutto adeguate alle reali esigenze di integrazione e di inserimento di questi minori nel mondo della scuola e, in seguito, del lavoro”.

Lo chiede una risoluzione di Galeazzo Bignami (Fi), dove si prnde atto che il fenomeno dell’arrivo sul territorio regionale di minori stranieri non accompagnati “è in forte espansione” e che “da tempo anche la Regione Emilia-Romagna avrebbe segnalato questa situazione alla Direzione generale per l’Immigrazione e per le politiche dell’integrazione del ministero del Lavoro e delle politiche sociali”. Il fenomeno riguarderebbe in particolare “l’arrivo di minori di nazionalità albanese”. A seguito dell’abolizione del regime dei visti di ingresso dall’Albania, infatti, “la presenza di minori albanesi sul territorio nazionale è passata dalle 400 unità nel 2010 alle 1.200 riscontrate allo stato attuale”.

Questi minori, di età compresa tra i 16 e i 17 anni, “arrivano in Italia utilizzando canali portuali e aeroportuali accompagnati da parenti, successivamente, però, si rivolgono ai servizi sociali dei Comuni di riferimento per farsi assistere e mantenere fino alla maggiore età nelle strutture protette, configurando in tal modo la fattispecie di affido internazionale che non trova al momento riscontro nella nostra attuale normativa così come evidenziato dalla stessa Regione Emilia-Romagna”.

Stando ai dati forniti dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, segnala Bignami, “l’Emilia-Romagna si trova al primo posto per collocamento di minori di origine albanese in strutture protette, per un totale di 378 minori ospitati (30,7 per cento del totale)”. Il fenomeno è particolarmente evidente sul territorio imolese, ravennate, bolognese e piacentino: “Solo sul territorio dell’Asp imolese, da cui è partita un’indagine che, nel febbraio 2014, ha portato all’arresto di tre albanesi sospettati di dare vita a un traffico di minori dalla provincia di El Basan, la spesa sostenuta dai servizi sociali è stata, nel 2013, di 416mila 520 euro per complessivi 30 minori, di 841mila 554mila euro nel 2014 per l’inserimento residenziale di 46 minori, e di 319mila euro nel primo trimestre del 2015 per far fronte al mantenimento di 54 minori stranieri non accompagnati”.

Il fenomeno – rileva ancora Bignami- è oggetto da tempo di riflessione, “in quanto la giurisprudenza italiana impone una risposta di piena tutela a garanzia di minori privi di figure genitoriali o in presenza di figure genitoriali inadeguate, ma la quasi totalità delle situazioni di minori immigrati non corrisponde a tale profilo, generando dunque una spesa sovradimensionata al reale bisogno”. E’ quindi evidente, a parere del consigliere, “quanto sia necessario sviluppare nuovi riferimenti normativi che permettano una risposta assistenziale maggiormente rispondente a queste caratteristiche”. Così in Emilia-Romagna, dove la “Direttiva in materia di affidamento familiare, accoglienza in comunità e sostegno alle responsabilità familiari”, del 19 dicembre 2011, “appare carente sotto il profilo normativo rispetto al trattamento dei casi di minori stranieri non accompagnati”, per i quali “andrebbero previste disposizioni specifiche legate anche alla verifica della presenza di parenti sul territorio in grado o meno di accoglierli e che sembra presentare parametri ambientali e standard assistenziali fissi particolarmente onerosi”.

(ac)

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