Cosa pensa la Regione della Tabooteca di Bologna?
A chiederlo, in un’interpellanza, è Valentina Castaldini (Fdi) che ricorda come “a Bologna è nata la Tabooteca, uno spazio pubblico che si pone l’obiettivo di sfatare i tabù (fra cui identità di genere e teoria gender) e spiegare la sessualità ai più piccoli attraverso il gioco. L’iniziativa è dell’Associazione Orlando e i locali utilizzati sono quelli del Centro di Documentazione delle Donne e in base a quanto spiegato sul sito dei promotori, la “Tabooteca” mira a consentire anche ai più piccoli di “scoprire, conoscere, condividere, finalità che sono alla base delle intenzioni del prestito, perché con l’educazione e il gioco si possa arrivare a sfatare i tabù, tanto che fra i vari oggetti disponibili per la formazione appaiono peluche e giochi che riproducono i genitali femminili”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “quali sono le basi scientifiche, pedagogiche ed educative per le quali è corretto educare bambine e bambini, fin dalla scuola per l’infanzia, a temi come l’aborto, la contraccezione e le malattie sessualmente trasmissibili e a quanto ammonti il finanziamento della Regione Emilia-Romagna per questo specifico progetto e se si intenda confermarlo”.
Valentina Castaldini, inoltre, chiede alla Regione “se non creda che l’educazione sessuale ed affettiva sia da svolgere esclusivamente da parte di personale in possesso di uno specifico ed adeguato titolo di studio”.
(Luca Molinari)