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WELFARE BOLOGNA. VERTENZA LAVORATORI COOPERATIVE SOCIALI, TARUFFI (SEL): “FAVORIRE SOLUZIONE”. ASSESSORE BIANCHI: “SITUAZIONE PREOCCUPA”, MA “REGIONE SENZA COMPETENZE SU CONTRATTAZIONE”

Al centro dell’interrogazione, il contratto integrativo provinciale scaduto da anni e mai rinnovato dei circa 8000 lavoratori che, nell’area metropolitana di Bologna, sono assunti dalle cooperative. Assessore Bianchi: una “situazione che preoccupa moltissimo anche la Giunta”

“Il contratto integrativo provinciale dei circa 8000 lavoratori che, nell’area metropolitana di Bologna, sono assunti dalle cooperative per occuparsi di bambini, anziani e persone non autosufficienti, è scaduto da anni e non è stato rinnovato”.

A sottoporre la questione all’attenzione della Giunta è stato il consigliere Igor Taruffi (Sel), presentando un’interrogazione a risposta immediata dove chiede come intenda procedere l’esecutivo regionale per favorire la risoluzione della vertenza.

“La situazione preoccupa moltissimo anche la Giunta” ha replicato l’assessore al Lavoro, Patrizio Bianchi, che ha convenuto come il “contratto territoriale della cooperazione sociale dell’area metropolitana di Bologna sia scaduto da anni, come il contratto nazionale, mentre in altri territori, dove c’è il contratto territoriale, come a Rimini, è stato rinnovato”.

Taruffi, in Aula, ha denunciato i “continui tagli al welfare da parte del governo che portano inevitabilmente alla contrazione del monte ore lavorate dai dipendenti delle cooperative che si occupano di questo ambito delicato e importante” e ha affermato che “agli educatori non sono riconosciuti i titoli di studio e quindi un adeguato inquadramento contrattuale, non sono tutelati i livelli occupazionali in caso di cambio di appalto, non c’è il rispetto di una retribuzione mensile uniforme e, in molti casi, i lavoratori sono pagati a ore”.

Dopo una serie di incontri con il mondo cooperativo, avvenuti nei mesi scorsi, – ha riferito infine il consigliere- che non hanno prodotto “nessun accordo”, i lavoratori hanno “proclamato un pacchetto di sciopero di otto ore per il 3 marzo”.

Bianchi ha ribadito che, per quanto attiene la vertenza in atto, “la Regione non ha alcuna competenza istituzionale in merito alla contrattazione che è invece di esclusiva competenza delle parti” e ha ricordato la legge regionale 12 del 17 luglio 2014, sulla promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale: “il primo atto di attuazione della legge- ha aggiunto- è stata la costituzione della Commissione consultiva sulla Cooperazione sociale, che ha deciso come, fra le priorità, ci fosse un approfondimento sulle modalità di relazione tra pubblico e privato sociale con particolare riferimento al tema degli appalti”. A tal proposito,- ha evidenziato- è stato costituito un gruppo di lavoro che ha elaborato delle “Linee guida il cui scopo principale è fornire indicazioni chiare sulle procedure di affidamento e erogazione dei servizi nel rapporto fra pubblica amministrazione e cooperative sociali e loro consorzi. Il lavoro tecnico si è appena concluso e, a breve, sarà oggetto di approvazione da parte della Giunta”.

“È vero che la Regione non ha competenze dirette in materia- ha commentato Taruffi– ma non possiamo comunque esimerci dall’affrontare un problema che riguarda l’area metropolitana bolognese e vanno fatte- ha aggiunto- anche riflessioni sulle modalità con cui opera il settore della cooperazione sociale, che presenta un quadro che non appare più quello che ci si era prefigurati. Insomma, il tema da affrontare con attenzione è quello degli appalti e dei servizi che erogano i Comuni”.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(ac)

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