Prevedere dei “bonus baby sitter” alle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano nel settore sanitario e, quindi, non possono accedere al lavoro a distanza quando le lezioni dei figli sono a distanza.
A chiederlo, in un’interrogazione, è la consigliera Valentina Castaldini (Fi), che ricorda come “la Regione Emilia-Romagna, o alcune sue zone, già da oggi potrebbe entrare in zona rossa e sono stati annunciati congedi parentali a chi ha figli in età scolare costretti a interrompere la didattica in presenza. Il lavoro di medici, infermieri e di tutto il personale sanitario, però, non può bruscamente interrompersi né, differentemente da altri lavori, essere svolto in modalità agile o a distanza: la categoria dei sanitari è l’unica ad aver già effettuato massivamente la vaccinazione antiCovid (prima e seconda dose), quindi il rischio di trasmissione del virus tra famiglie i cui figli sono all’interno della stessa classe sarebbe se non nullo significativamente più basso”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere “se la possibilità di didattica in presenza, prevista dalla circolare 1990 inizialmente solamente per gli studenti delle scuole secondarie, sia da intendere estesa alle scuole di ogni ordine e grado per i figli di entrambe i genitori sanitari e se, in alternativa, la Giunta voglia adoperarsi per erogare dei ‘bonus baby sitter’ alle famiglie dei figli di entrambe i genitori sanitari”.