Sanità e welfare

WELFARE. CONSULTORI, RESPINTO PROGETTO DI LEGGE BIGNAMI, LA DISCUSSIONE PASSA ALLE COMMISSIONI

Votato a maggioranza dall’Assemblea il non passaggio in Aula dell’esame del testo. Bignami: “Occasione per rilanciare dibattito sul tema”. Mori e Zoffoli (Pd): “Disponibilità ad approfondimenti in vista del redazione del Piano socio-sanitario regionale”

L’Assemblea legislativa ha respinto il progetto di legge per la riforma dei consultori presentato da Galeazzo Bignami (Fi). Lo ha fatto con un ordine del giorno – a firma di Stefano Caliandro (Pd) e approvato a maggioranza (favorevoli Pd-Sel, contrari Fi, Fdi-An, Lega nord, M5s) – che chiedeva il non passaggio in Aula dell’esame del testo posto, su richiesta dello stesso consigliere di Forza Italia, all’ordine del giorno della seduta odierna dell’Assemblea, senza aver prima superato l’esame in commissione referente. Passaggio diretto formalmente previsto dal regolamento anche se finora non usuale.

La richiesta di discutere questo testo in Aula – ha spiegato Bignami – rappresenta un’occasione per rilanciare qui in Assemblea la discussione sulla rete regionale dei consultori, punto di approdo della decisione sull’interruzione di gravidanza. I due principi su cui si basa la proposta – ha poi spiegato – sono la sacralità della vita e il concetto di famiglia basato sul matrimonio previsto dalla Costituzione. Il progetto di legge – si legge nella realzione – “mira alla tutela della vita e del figlio concepito già considerato membro della famiglia” e propone la ridefinizione del ruolo dei consultori ad attuare nei servizi “il riconoscimento costituzionale del valore primario della famiglia nella sua unità e fecondità, disputando un ruolo conforme alla sua itituzionale vocazione”.

Totalmente critica Roberta Mori (Pd). La proposta di Bignami – ha detto – “è non condivisibile nella sostanza e a tratti illegittima nella forma”. Tra i motivi di rigetto, ha segnalato il fatto che il progetto di legge “è in contrasto con la legge194/1978, inoltre invade le competenze legislative dello Stato, si sovrappone alla disciplina statale sui consultori riferendosi solo ad alcune delle competenze previste di fatto comprimendone funzioni e servizi. Inoltre – ha detto – è in antitesi con la Legge quadro regionale sulla Parità e contro le discriminazioni di genere. Essendo in itinere il percorso partecipato di costruzione del nuovo Piano sociale sanitario regionale, ad avviso di Mori, sarebbe quella la sede più opportuna, eventualmente, per proporre una rinnovata versione dei consultori rispondente ai bisogni reali e in linea con una missione pubblica sempre attuale. Per queste ragioni in commissione Parità – ha ricordato nella sua veste di presidente della stessa commissione – ci siamo impegnati a contribuire al Piano attraverso una risoluzione anche sul tema dei consultori. 

Per Tommaso Foti (Fdi-An) la proposta di Bignami non andrebbe demonizzata. “Da una lettura dei dati ci si accorge che una rilettura normativa e un aggiornamento dei consultori – ha detto – potrebbe migliorare gli interventi quantomeno nell’ambito in cui le interruzioni volontarie di gravidanza sono usate come sistema di regolazione delle nascite”. Tra le cittadine italiane il ricorso all’aborto è diminuito, “il che significa – ha detto – che l’educazione e la prevenzione hanno ottenuto effetti”. Non diminuisce invece il numero di chi ricorre all’aborto più volte. Un’analisi dei dati, inoltre, “permetterebbe di capire se ci sono le condizioni per superare il ricorso all’aborto per motivi di ordine economico”. Foti ha quindi auspicato un confronto che possa convergere su misure adeguate a ridurre il numero delle interruzioni di gravidanza anche con informazioni sullo sviluppo di pratiche clandestine.

Per Raffaella Sensoli (M5s) “se vogliamo tutelare donne, le coppie, la famiglia e i nascituri bisogna attuare pienamente la legge esistente. Non abbiamo bisogno di nuove norme, ha detto la consigliera, chiediamo di far sì che la Giunta attui in maniera concreta quanto già la norma indica e che negli ultimi 10 anni non abbiamo visto pienamente applicato in questa Regione.

Paolo Zoffoli (Pd), in veste di presidente della commissione Politiche per la Salute e Politiche sociali, ha chiarito la regolarità dell’iter legislativo seguito dal progetto di legge in questione. “Nessuna censura- ha detto- rispetto alla discussione. Ci impegniamo assieme alla commissione Parità a un confronto senza reticenze sul funzionamento dei consultori per vedere se questo istituto operante da tanti anni necessiti di essere rivisto”.

 (Isabella Scandaletti)

 

 

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