Approvato dall’Assemblea legislativa regionale con il voto di Pd, Sel, Ln e Fdi, astenuti M5s, Fi e AltraER, il progetto di legge d’iniziativa della Giunta “Disciplina a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità, attraverso l’integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari”.
Target del provvedimento, le persone disoccupate o inoccupate, la cui condizione si caratterizzi per la compresenza di problematiche afferenti la dimensione sociale o sanitaria e la cui inclusione sociale venga perseguita attraverso il lavoro, anche tramite programmi personalizzati. Quasi duecentomila persone costituiscono la platea dei potenziali destinatari.
Nelle intenzioni, la legge vuole ridare ai territori un significativo ruolo nelle politiche attive per il lavoro, e fornire nuovi strumenti innovativi per integrare i servizi sociali: per le persone “fragili” e “vulnerabili”, che presentano almeno più di una problematica tra quelle lavorative, sociali o sanitarie, muoversi tra moduli e sportelli può creare ulteriori difficoltà. Diventa perciò necessario integrare i servizi e semplificarli.
Illustrata dalla relatrice Francesca Marchetti (Pd), la legge non comporta oneri aggiuntivi per la Regione: si continueranno ad usare le risorse dell’asse “Inclusione” del Fondo sociale europeo, del Fondo sociale regionale e del Fondo sanitario regionale. L’integrazione dei servizi dovrà fondarsi sull’analisi e la valutazione del profilo di fragilità delle persone ed esprimersi attraverso un programma personalizzato, che prevede l’intervento di un’équipe multi-professionale costituita da un operatore del Centro per l’impiego e da un operatore del servizio sociale del Comune o del servizio sanitario dell’Ausl.
Approvato, inoltre, un ordine del giorno, presentato da Pd, Sel, Ln, Fdi e AltraER, attraverso il quale si impegnano gli organi competenti a eliminare nella normativa quadro l’assimilazione delle indennità corrisposte a titolo di tirocinio ai redditi da lavoro, evitando di incidere negativamente ai fini dei calcoli dei limiti di reddito massimo per il riconoscimento di pensioni di inabilità, assegni di invalidità, pensioni di reversibilità per gli inabili e altre prestazioni assistenziali o previdenziali. Respinti i cinque emendamenti presentati dall’opposizione.
(cr)