Stanziamento da 565 milioni di euro per il 2025 sul fondo regionale per la non autosufficienza (480 milioni nel 2024). Un incremento di risorse da utilizzare per l’adeguamento delle tariffe dei servizi sociosanitari accreditati nonché per aumentare i posti nelle case di residenza per gli anziani, per potenziare le ore di assistenza domiciliare e per potenziare i servizi dedicati alle disabilità. I fondi verranno distribuiti alle aziende sanitarie della regione: a Bologna andranno 115,7 milioni di euro, 146 in Romagna, 85,3 a Modena, 61,3 a Reggio, 54,7 a Parma, 47 a Ferrara, 37,1 a Piacenza e 16,9 a Imola. Una parte di queste risorse, 20,3 milioni, verrà destinata ai servizi erogati in particolari aree, come, ad esempio, nelle zone montane.
Via libera dalla commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Gian Carlo Muzzarelli, alla ripartizione delle risorse per la non autosufficienza nel 2025.
Spiega l’assessora regionale al Welfare, Isabella Conti: “Nel 2025 aumentiamo di 85 milioni di euro la dotazione del fondo; 40 milioni serviranno agli adeguamenti contrattuali per il personale delle casa residenza per anziani (Cra), 20 milioni per l’aumento dei posti accreditati (750 posti per il 2025), 5 milioni per l’implementazione delle ore di domiciliarità e 5,3 milioni per i caregiver”. Conclude: “Lavoriamo per un modello emiliano-romagnolo, l’obiettivo è quello di dare risposte a tutti; fra meno di vent’anni in Emilia-Romagna le persone non autosufficienti arriveranno a 370mila (oggi le persone non autosufficienti in regione sono 220mila)”.
“Oggi si presenta una strategia e nel documento ritroviamo le priorità per la tenuta del sistema sociale. Anche questa commissione si vuole impegnare in questo ambito; l’obiettivo è quello dell’equità e la vera sfida riguarda la ridistribuzione”, afferma il presidente Muzzarelli.
Francesco Sassone (Fratelli d’Italia) sulle Cra: “Si entra per gravità e non per reddito; le famiglie sono in difficoltà, in quanto c’è poca chiarezza sulla compartecipazione alle spese”.
Ludovica Carla Ferrari (Partito democratico) sul cohousing per persone anziane e persone con disabilità: “Ci sono sempre più persone sole con problemi di reddito, per questo servono progettualità nei territori”.
Maria Costi (Partito democratico): “L’investimento è importante; bene che ci sia un fondo dedicato ai caregiver, così come è importante individuare chi può investire nel sociale”.
Ludovico Albasi (Partito democratico) interviene sul tema delle dimissioni protette.
Fabrizio Castellari (Partito democratico) sulle gravissime disabilità: “Sulle gravissime disabilità la domanda è più forte, serve particolare attenzione”.
Per Eleonora Proni (Partito democratico), in generale sul tema della non autosufficienza, “è importante ci sia un lavoro collegiale, con il coinvolgimento degli enti locali, delle Conferenze territoriali sociosanitarie (Ctss), dei distretti e del comitato tecnico scientifico”. Conclude: “Vogliamo valorizzare e restituire protagonismo ai professionisti pubblici”.
Laura Arduini (Partito democratico) propone “un setting sul trattamento degli operatori attivi nelle Cra rispetto a quelli attivi negli ospedali”.
(Cristian Casali)



