Sanità e welfare

Fdi: fondi regionali per strutture anziani alle prese con caroCovid e carobollette

“Le residenziali sociosanitarie hanno sostenuto costi straordinari per l’acquisizione di DPI, per l’igienizzazione e la sanificazione, per adeguamenti strutturali e per l’assunzione di personale aggiuntivo al fine di affrontare la fase emergenziale Covid 19”

La Regione aiuti le residenze per anziani alle prese con le spese straordinarie sostenute durante la pandemia da Coronavirus e per il carobollette.

A chiederlo è un’interrogazione di Fratelli d’Italia a firma di Giancarlo Tagliaferri (primo firmatario), Marta Evangelisti e Luca Cuoghi in cui si ricorda come “l’aumento dei costi rispetto al 2021 sta incidendo in maniera significativa sulla vita stessa delle strutture residenziali sociosanitarie: costo totale del personale +5,24% (con squilibri tra le varie figure professionali presenti che vedono un aumento significativo del 25,01% per reperimento o mantenimento in servizio degli infermieri e fisioterapisti); costo totale della componente alberghiera + 16,65% (con costi del capitolo ristorazione che salgono del 26,97% e quelli per la lavanderia del +15,55%, mentre quelli per le pulizie +7,45%); costi generali (assicurazioni, consulenze, assistenze, costi sulla sicurezza, interessi passivi, imposte d’esercizio, ecc.) +19,41% e costi sull’energia presentano un aumento su base annua esponenziale fino a maggio del +60,83%, mentre da giugno a settembre del +150/200% per la componente energia elettrica; la componente gas aveva già avuto negli ultimi mesi del 2021 un incremento del +75%. Il sistema tariffario è sostanzialmente fermo dal 2005 e nel frattempo si sono anche avuti due rinnovi dei contratti di lavoro e secondo alcuni studi il 79% delle strutture residenziali sociosanitarie analizzate ha evidenziato nel primo semestre del 2022 una perdita che si aggira in media in 10,9€ al giorno per ospite, mentre il restante 21% ha dichiarato di assorbire il passivo grazie ad entrate da altre fonti”.

Per Fdi “si rende necessario sostenere le strutture socio sanitarie accreditate al fine di garantire dei presidi territoriali fondamentali, ed impedire l’ingenerarsi di una crisi incontrovertibile del settore socio sanitario e del relativo sistema welfare perché senza un sostegno al settore l’unica possibilità per garantire la sopravvivenza di tante strutture residenziali sociosanitarie sarà l’aumento delle rette che andranno a gravare sulle famiglie degli anziani e dei fragili, oppure gli amministratori saranno costretti ad agire sui costi, tagliando alcuni servizi, fino alla chiusura parziale o totale delle strutture e una ricaduta sul Sistema Sanitario Nazionale”.

(Luca Molinari)

 

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