“La nota cooperativa sociale Camelot risulterebbe essere capofila di un’associazione temporanea di impresa (Ati) destinataria di specifici servizi da parte dell’Asp di Ferrara. Dell’Ati farebbe parte anche la cooperativa sociale ‘Vivere qui’, che avrebbe come unico cliente proprio l’Asp, occupandosi di prestazioni socio-educative di mediazione linguistico-culturale e distribuzione di pocket money nonché di gestione appartamenti per accoglienza profughi a Vigarano Mainarda”.
Lo segnala Raffaella Sensoli (M5s) in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, dove specifica che ‘Camelot’, in quanto capofila dell’Ati, dovrebbe operare nell’interesse dell’ente appaltante e in quello delle imprese riunite nell’Associazione temporanea. Inoltre l’impresa mandataria (capofila) sarebbe soggetta all’obbligo di rendiconto nei confronti delle altre imprese riunite e sarebbe tenuta a giustificare sul piano sostanziale, oltre che formale, l’attività svolta per conto delle singole imprese mandanti.
In seguito a revisioni svolte presso la cooperativa ‘Vivere Qui’, “i cui esiti sarebbero stati resi noti sia all’Asp di Ferrara, che alla Regione”,- aggiunge Sensoli- non risulterebbero tuttavia rapporti con ‘Camelot’, né rendiconti dell’Ati stessa.
Sensoli ricorda anche che “il particolare regime fiscale di cui usufruiscono le cooperative è direttamente connesso allo scopo mutualistico”, invece- sottolinea- “l’attività di controllo svolta nei confronti della cooperativa ‘Vivere qui’ avrebbe rilevato l’assenza di mutualità”, ma- evidenzia- questa cooperativa “non operava autonomamente, bensì nell’ambito di Ati, con capofila l’onnipresente ‘Camelot’”.
Non sarebbe quindi chiaro- emerge dal testo- se ‘Vivere qui’ sia davvero una cooperativa e rivesta funzioni prevalenti di mutualità, quali siano le reali attività che svolge e quale sia il rapporto con ‘Camelot’: in questo caso la stessa ‘Camelot’, in quanto capofila di un’Ati, avrebbe mancato al proprio ruolo,- si legge- “né sembra che abbia corrisposto adeguatamente al proprio compito la Regione, che dovrebbe esercitare funzioni di controllo e monitoraggio sulle Asp, con il risultato che le incongruenze descritte sarebbero emerse solo in seguito ai controlli nell’ambito delle attività svolte da revisori iscritti all’albo del ministero dello Sviluppo economico, esterni all’ambiente politico-economico-amministrativo-sociale richiamato”.
La consigliera afferma che in questa sede “non è in dubbio l’impegno, la professionalità dei lavoratori di ‘Camelot’ o il valore sociale delle attività svolte”, ma si avverte l’esigenza di assegnare la massima attenzione al rispetto della normativa di settore da parte delle imprese cooperative: “la vicenda descritta- scrive- costituisce un’altra tessera di un mosaico che rileva un quadro molto preoccupante sulla complessiva regolarità dell’agire del sistema cooperativistico nell’ambito dei servizi sociali e sulla reale trasparenza delle relazioni con la pubblica amministrazione”.
Sensoli chiede quindi alla Giunta se gli appalti di cui avrebbe beneficiato la cooperativa ‘Vivere qui’, in Ati con ‘Camelot’, abbiano goduto di finanziamenti regionali, se ne abbia usufruito la sola ‘Vivere qui’, se la Regione richieda alle cooperative capofila di Ati, che beneficino di finanziamenti regionali, di effettuare verifiche sulla sussistenza dei requisiti che determinano la condizione di particolare favore fiscale nei confronti delle cooperative non capofila e se esista un programma di lavoro concertato con le centrali cooperativistiche circa le revisioni da effettuarsi sulle cooperative loro associate.
La consigliera vuole inoltre sapere se e quali controlli la Regione eserciti sulle Asp per quanto riguarda le modalità di assegnazione di servizi all’esterno e complessivamente sul loro operato, quali iniziative intenda assumere la Giunta qualora riceva segnalazioni sulle ipotizzate irregolarità a seguito delle citate revisioni e se non ritenga utile valutare un processo di rafforzamento dei controlli su questo tipo di imprese, alla luce di vicende ricorrenti che individuano la scomparsa della finalità mutualistica nel loro operato.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)
(Antonella Celletti)