Sanità e welfare

Galli (Fi): Chiarire normativa su pensioni maggiorate agli agenti di polizia che lasciano per limiti d’età, inabilità o decesso

Il consigliere chiede se sia il caso di intervenire con i Ministeri competenti per un’attenta e chiara interpretazione della legge

Andrea Galli (Fi)

La normativa nazionale sulle situazioni di cessazione dal servizio per gli agenti che operano nelle forze di polizia per limiti di età, inabilità o decesso è al centro di un’interrogazione di Andrea Galli (Fi). Secondo l’articolo 6-bis della legge 387/1987, al personale che cessa la sua attività per queste ragioni spetterebbero, ai fini del calcolo della pensione e della liquidazione, “sei scatti ciascuno del 2,50 per cento da calcolarsi sull’ultimo stipendio, ivi compresi la retribuzione individuale di anzianità e i benefici stipendiali”. Tuttavia, sostiene Galli, esisterebbero “alcune controversie interpretative sulla data di decorrenza ed entrata in vigore delle disposizioni previste dalla normativa e dall’effettiva ampiezza della platea di coloro che possono beneficiare del trattamento pensionistico”. Galli nell’interrogazione chiede quindi alla giunta se, nella nostra Regione, vi siano state problematiche applicative della legge per gli agenti.

Inoltre il consigliere aggiunge che “sarebbe opportuno che gli organi competenti specificassero a quali corsi di agenti effettivi ed ausiliari della Polizia dello Stato spetterebbe il trattamento sopracitato, facendo chiarezza sui differenti casi”. Infine Galli chiede alla Regione se sia il caso di assumere iniziative con i Ministeri competenti per fornire una attenta e chiara interpretazione della normativa in questione relativa alla data di decorrenza ed entrata in vigore.

(Francesca Mezzadri)

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