Creatività e innovazione al centro della programmazione sociale e sanitaria dell’Emilia-Romagna.
In commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli, sono stati illustrati dalla Giunta regionale i risultati del monitoraggio del piano regionale sociale e sanitario per il triennio 2017-2019.
Nelle linee di programmazione resta prioritaria la lotta all’esclusione, alla fragilità e alla povertà, confermato anche il ruolo del distretto come snodo strategico per erogare in modo ancora più integrato i servizi sanitari e sociali, con l’obiettivo di sviluppare nuovi strumenti rivolti ai cittadini.
Questi interventi vengono monitorati attraverso un tavolo permanente.
Sono 38 i piani di zona attivati, per un investimento complessivo di 1,6 miliardi di euro, fondi rivolti a disabili e anziani, alle famiglie, all’infanzia e all’adolescenza.
In particolare, è stato notevolmente potenziato il servizio sociale territoriale: il numero di assistenti sociali è aumentato, nel triennio, di 195 unità.
Questo piano regionale, ha spiegato Zoffoli, “è il principale strumento di programmazione integrata nell’ambito dei servizi e degli interventi sociali e sanitari”. Il presidente ha poi riferito che “già il prossimo ottobre la commissione ha previsto ulteriori valutazioni sull’attuazione del piano”.
Critiche da Daniele Marchetti della Lega nord, che ha parlato di “monitoraggio incompleto”. Per il consigliere, che ha parlato della situazione del sistema metropolitano bolognese, “nel documento non vengono menzionate criticità evidenti”.
Fabio Callori (Fdi) ha invece chiesto di sfruttare i risultati del monitoraggio “per migliorare le azioni dei territori, prevedendo anche delle premialità”.
Al termine della seduta la commissione ha approvato (con il sì di Pd e Misto con Prodi, mentre i consiglieri di Ln, M5s, Fdi e Fi si sono astenuti) le modifiche agli indicatori in nove schede d’intervento del piano.
(Cristian Casali)