Approvato dall’Assemblea legislativa con il voto di Pd, Sel, Ln e Fdi, astenuti M5s, Fi e AltraER, il progetto di legge d’iniziativa della Giunta “Disciplina a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità, attraverso l’integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari”.
Ecco una sintesi del dibattito in Aula.
“Chi sono i soggetti fragili di cui parla la legge- si è chiesto Piergiovanni Alleva (AltraER)– quali le coincidenze con la legge 66/1999 e l’approccio con il sistema esistente? In Emilia-Romagna i disoccupati sono 200 mila, lo stesso numero dei soggetti a cui si rivolge la legge. Il progetto di legge andrebbe ridiscusso in commissione”.
Giuseppe Boschini (Pd) ha ribadito che “la legge si rivolge a una fascia di persone inserite in una sorta di area grigia, non ai soggetti interessati dalla legge 68/1999. Inoltre- ha aggiunto- il tirocinio non è un lavoro”. Per Ottavia Soncini (Pd), “la legge è innovativa, pubblico e privato si mettono insieme per trovare le risposte più adeguate alle problematiche dei soggetti deboli”. Antonio Mumolo (Pd) ha posto l’attenzione sugli aspetti più positivi della legge: “Programmi personalizzati, integrazione delle politiche del lavoro e delle politiche sociali, coordinamento dei servizi, responsabilizzazione della persona e interventi di inserimento attraverso i tirocini”. Il capogruppo Pd, Stefano Caliandro, ha parlato di una “legge ambiziosa e allo stesso tempo consapevole dei propri limiti, che si rivolge ad oltre 200 mila persone che chiedono di essere aiutate”.
Giulia Gibertoni (M5s) ha parlato di “attese ridimensionate”; per la consigliera “la legge non fornisce nuove opportunità”. Raffaella Sensoli (M5s) ha sottolineato il fatto che “i soggetti fragili dovrebbero lavorare come chiunque altro”, rilevando che “le partite Iva sono penalizzate”.
Yuri Torri (Sel) ha indicato i seguenti aspetti positivi della legge: “Amplia le casistiche coperte da assistenza, integra i servizi e si approccia a situazioni complesse di vulnerabilità, anche legate ai cambiamenti sociali”.
Tommaso Foti (Fdi) ha parlato di “una legge necessaria che risolve problemi agli enti locali, che mette in campo tutte le opportunità per rimuovere gli ostacoli, 200 mila persone in condizione di fragilità sono un esercito, quasi un’intera provincia”.
Per Matteo Rancan (Ln) è positivo il fatto che il provvedimento abbia raccolto un ampio consenso trasversale, “ma la Lega vigilerà sulla sua attuazione”.
In conclusione, l’assessore alla Scuola, formazione professionale, ricerca e lavoro, Patrizio Bianchi, ha descritto una “legge che vuole dare opportunità, senza creare nuove categorie, un approccio integrato per rispondere ai problemi delle singole persone”.
(cr)