Parità, diritti e partecipazione

Pd: politiche per la natalità e azioni per un’immigrazione inclusiva

“L’Emilia-Romagna dovrebbe puntare ad avere circa 38mila nati annui, oltre 8mila in più rispetto a quelli attuali”

Attivare, in collaborazione con il governo nazionale, politiche per sostenere la ripresa della natalità e, contestualmente, favorire un’immigrazione strutturata e inclusiva.

La richiesta alla giunta regionale arriva con una risoluzione targata Partito democratico.

In particolare, i dem sollecitano politiche ancora più incisive rivolte alle famiglie, a partire dal tema dei servizi per l’infanzia. Chiedono poi di potenziare le politiche attive per il lavoro e l’inclusione sociale, con particolare attenzione alle giovani donne che chiedono di entrare nel mercato del lavoro. Richiedono anche, con l’ausilio delle associazioni di categoria, la costituzione di un fondo regionale per sostenere le imprese di piccole dimensioni quando una lavoratrice decide di avere figli. Inoltre, reclamano politiche migratorie innovative che incoraggino l’insediamento di giovani e famiglie attraverso azioni di accoglienza integrata e sostegno all’abitazione e che valorizzino le competenze dei migranti.

Chiedono poi di riconosce la salute riproduttiva come un elemento fondamentale del servizio sanitario regionale a sostegno delle politiche per la natalità promuovendone l’accessibilità e l’equità dei servizi deputati. Richiedono, inoltre, di impostare, con l‘ufficio scolastico regionale, le autonomie scolastiche e le amministrazioni comunali, un percorso rivolto a definire modalità educative e pedagogiche innovative per mantenere e consolidare servizi scolastici nelle aree più disagiate della regione (sulla base delle sperimentazioni già attuate in alcune scuole di montagna, basate su pluriclassi e tecnologie digitali). Sollecitano anche uno studio accurato sulla dimensione locale della dispersione scolastica, per intervenire in modo adeguato sul problema. Sullo stesso tema propongono anche di continuare a potenziare l’offerta formativa e l’accesso a un’istruzione di qualità (anche per i minori stranieri non accompagnati), con particolare attenzione alle professioni sociali e sanitarie. Infine, propongono di inserire tra gli obiettivi del Defr il tema della sfida demografica.

“La crisi demografica – si legge nell’atto – rappresenta una delle sfide più urgenti e complesse del nostro tempo, riflettendo una tendenza alla denatalità e all’invecchiamento della popolazione che coinvolge l’Italia e i paesi con elevato livello di benessere, ma anche paesi in via di sviluppo, un fenomeno percepito con crescente preoccupazione che richiede una comprensione approfondita e azioni mirate: in Italia il numero di nascite è sceso sotto la soglia delle 400mila unità nel 2022 e nel 2023”. “L’Emilia-Romagna dovrebbe puntare ad avere circa 38mila nati annui, oltre 8mila in più rispetto a quelli attuali (la scuola primaria in Emilia-Romagna ha visto una riduzione di 26mila studenti in 5 anni, con specifici impatti negativi sulle aree montane e interne)”, si sottolinea nello stesso documento”. “La mancanza di politiche efficaci in materia di sostegno alla natalità, di conciliazione tra vita lavorativa e familiare e di inclusione delle donne nel mercato del lavoro – si specifica – ha contribuito a rendere ancora più critica la situazione demografica”. Inoltre, si spiega dal Pd, “l’incapacità di attrarre e integrare adeguatamente flussi migratori qualificati e la mancanza di servizi di supporto alle famiglie, come asili nido e servizi per l’infanzia, rappresentano ulteriori fattori che aggravano la crisi demografica, riducendo il potenziale di crescita e di sviluppo del nostro paese”.

(Cristian Casali)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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