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Welfare. Lega chiede tutele per le persone anziane: sostenere la domiciliarità

In particolare, i consiglieri del Carroccio chiedono all’esecutivo “di sostenere concretamente l’iniziativa delle persone anziane che intendano adeguare la propria abitazione di proprietà alle esigenze di maggiore autonomia”

“Dare concretamente attuazione agli impegni in materia di invecchiamento attivo, di valorizzazione della persona anziana, di sostegno alla domiciliarità, di prevenzione ai fenomeni di emarginazione sociale dovuti alla povertà energetica e con l’obiettivo di favorire il mantenimento della persona anziana nella propria abitazione ritardandone virtuosamente il più a lungo possibile l’ingresso in strutture”. A sollecitare il governo regionale in questa direzione, con una risoluzione, è il gruppo della Lega. L’atto è stato presentato da Maura Catellani (prima firmataria), Michele Facci, Simone Pelloni, Daniele Marchetti, Valentina Stragliati, Emiliano Occhi, Fabio Bergamini, Fabio Rainieri, Stefano Bargi, Gabriele Delmonte, Andrea Liverani, Matteo Rancan, Matteo Montevecchi e Massimiliano Pompignoli. In particolare, i leghisti chiedono all’esecutivo “di sostenere concretamente l’iniziativa delle persone anziane che intendano adeguare la propria abitazione di proprietà alle esigenze di maggiore autonomia”. Interventi, spiegano, “rivolti a persone anziane e grandemente anziane con menomazioni o limitazioni funzionali permanenti (con anche la condizione che il richiedente conservi la residenza, l’effettivo domicilio e la reale dimora presso l’abitazione oggetto dell’intervento per almeno cinque anni)”. La struttura demografica dell’Emilia Romagna, si legge nell’atto, “presenta un indice di vecchiaia, per l’anno 2020, pari a 186,4 (rapporto fra over 65 e under 14), con una struttura di popolazione di tipo così detto ‘regressivo’: i bisogni e le istanze – anche non manifeste – della fascia di popolazione anziana (over 65) e grandemente anziana (over 75) riguardano, oggi, in Emilia Romagna oltre 1 milione di persone (1.076.060), su un totale di residenti che sfiora i 4,5 milioni (4.467.518)”. La stragrande maggioranza delle persone anziane, rimarcano Catellani e colleghi riferendosi a recenti studi, “chiede di poter invecchiare nella propria casa”. La possibilità di assecondare questa scelta (diritto), evidenziano, “dipende in larga misura dalla qualità dell’abitazione della persona anziana e dalla qualità del welfare di prossimità (quartiere) in cui l’abitazione è situata”. Fra gli accresciuti e crescenti bisogni extrasanitari della popolazione anziana e grandemente anziana, aggiungono i leghisti, “ci sono poi quelli legati alla sfera della povertà energetica”.

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