Sanità e welfare

Lega, due pdl: sostegno a natalità e fattore famiglia

Per il sostegno alla natalità prevista l’istituzione del Fondo regionale natalità. Il fattore famiglia esclude dalla tassazione le spese indispensabili per mantenimento e accrescimento della famiglia. Matteo Montevecchi e Stefano Bargi i due firmatari

Due i progetti di legge presentati dalla Lega: “Sostegno alla natalità” e “Fattore famiglia”, di cui sono primi firmatari rispettivamente Matteo Montevecchi e Stefano Bargi.

Il 2020 – si legge nella relazione di presentazione ai progetti di legge – è l’anno in cui si è toccato il record negativo di nascite dall’Unità d’Italia a oggi. Il brusco calo demografico che vive il nostro paese riguarda anche l’Emilia-Romagna in cui è evidente il trend di discesa delle nascite dal 2010 a oggi. Nel 2017 l’Emilia-Romagna ha registrato 33.011 nascite, nel 2018 i nuovi nati sono stati 32.400 mentre nel 2019 sono scesi 30.926. Il tasso di fecondità medio emiliano-romagnolo si è attestato all’1,3, per l’anno 2019, un tasso drammaticamente al di sotto della soglia che consentirebbe il ricambio generazionale. “La politica- scrivono i leghisti- ha il dovere di porre rimedio a questo fenomeno intervenendo con azioni mirate a tutela della natalità e della maternità, con particolare attenzione alle donne in gravidanza in difficoltà economica, che, data la precarietà economica e l’incertezza sul futuro, accresciuta anche dall’emergenza sanitaria, potrebbero essere indotte a interrompere la gravidanza”.

Da questa situazione – spiega Matteo Montevecchi – è nata la necessità di presentare il progetto di legge “Sostegno alla natalità”, finalizzato a sostenere la natalità, le spese connesse alla cura e all’accoglienza del nascituro e a prevenire l’interruzione volontaria della gravidanza quando quest’ultima sia causata dall’incidenza delle condizioni economiche. “Attraverso questa proposta di legge- evidenzia il consigliere- si intende istituire il Fondo Regionale Natalità, che prevede l’erogazione di un Assegno Prenatale destinato ad alleviare i costi legati alla gravidanza e le spese relative alle primarie esigenze del bambino. In particolare, il contributo in questione viene raddoppiato nel caso in cui il nascituro sia affetto da patologie fetali o qualora il nucleo familiare richiedente comprenda uno o più minori fino al sesto anno di età, riconosciuti disabili gravi”. Altra finalità del progetto di legge – sottolinea il leghista – consiste nel sollecitare la Regione a promuovere politiche di welfare aziendale, attraverso la predisposizione di bandi di finanziamento per le aziende del territorio che si impegnano ad attuare iniziative di natura contrattuale o unilaterali da parte del datore di lavoro, volte a incrementare il benessere del lavoratore e della sua famiglia. Infine, conclude Matteo Montevecchi, “si chiede che la Regione istituisca un Elenco regionale di mutuo aiuto a cui i Centri per le Famiglie o le singole donne in gravidanza in difficoltà possano attingere, al fine di garantire un sostegno nei momenti di difficoltà che potrebbe tradursi in un contributo economico o in un aiuto nei lavori di cura dei bambini da parte di chi concede la propria disponibilità, iscrivendosi nell’elenco”.

Il secondo progetto di legge riguarda l’introduzione del “Fattore Famiglia”, finalizzato a riconoscere un maggior peso ai carichi familiari rispetto a quanto avviene oggi con l’Isee, con conseguente riduzione delle rette soprattutto per le famiglie con più figli, quelle in cui sono presenti situazioni di mono genitorialità, disabilità o altri elementi qualitativi che le singole amministrazioni vorranno individuare. “L’idea di base del ‘Fattore Famiglia’- commenta Stefano Bargi- è di non tassare le spese indispensabili per il mantenimento e accrescimento della famiglia. Il Fattore Famiglia introduce un livello di reddito non tassabile (cosiddetta “no tax area”) che si amplia all’aumentare del numero dei componenti della famiglia, secondo una scala di equivalenza. Si prevede, pertanto, di tassare solo la quota di reddito familiare che eccede il minimo vitale. Il Fattore Famiglia, quindi, premia le famiglie con più figli (in particolare da 3 figli in su) e le famiglie mono-genitoriali, tanto più quanto il reddito familiare è basso”. Riguardo alle tariffe, invece, il Fattore Famiglia – si legge nella proposta – “interviene sulle scale di equivalenza dell’ISEE, incrementandole in base ai carichi famigliari, con conseguente rimodulazione verso il basso dell’ISEE modificato, a cui corrisponde una riduzione delle rette”.

(Luca Govoni)

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