Valorizzare sempre più i consultori all’interno delle Case di Comunità.
A chiederlo, in una risoluzione, a firma Simona Lembi (Pd) e Giovanni Gordini (Civici) he ricorda come “l’inserimento di consultori nelle Case di Comunità, in sinergia con altri servizi, può moltiplicare l’efficacia degli interventi, potenziare l’interdisciplinarità e facilitare l’accesso da parte della cittadinanza, in particolare per i giovani e per chi vive in aree svantaggiate”.
Lembi ricorda come a cinquant’anni dalla legge che li ha istituiti, i consultori familiari “sono diventati sempre più un modello per la promozione della salute e del benessere delle donne e un punto di riferimento per le famiglie ed i giovani, antesignani – grazie alla loro trasversalità e capacità di fare rete – di quella modalità di presa in carico sociale e sanitaria territoriale che oggi caratterizza la nostra Regione: nel 2024 360.588 persone si sono rivolti ai 172 Consultori familiari, 48 Spazi Giovani, 39 Spazi Giovani Adulti e 11 Spazi Donne Immigrate e loro Bambini presenti in Emilia-Romagna, per un totale di 937.618 prestazioni e 857.929 accessi, e in particolare, per quanto riguarda le donne, il 47,1% ha richiesto servizi di prevenzione oncologica e promozione della salute, il 23,4% attività di ginecologia, l’11,5% per prestazioni connesse a gravidanza, puerperio e allattamento ed il 10,3% per il controllo della fertilità e contraccezione”.
Per Lembi, un ruolo imprescindibile dei consultori è quello legato all’applicazione della legge 194 che, nel pieno rispetto della volontà della donna, spazia dalla consulenza per rimuovere le eventuali cause che portano alla decisione di ricorrere all’IVG, alla presa in carico medica e psicologica di coloro che decidono di ricorrervi: inoltre, con l’introduzione a fine 2022 della possibilità di eseguire l’IVG farmacologica in regime ambulatoriale anche in quei consultori che presentino le caratteristiche necessarie a garantire la massima sicurezza per le donne, si è assistito ad un’anticipazione dell’interruzione (in termini di età gestazionale) e ad una riduzione dei tempi di attesa, che si attestano entro una settimana tra data del certificato e data dell’intervento nel 52,4% dei casi e tra 8 e 14 giorni nel 40,3%, e nel 2023 l’IVG farmacologica presso un consultorio era disponibile in tutte le Province emiliano-romagnole ad eccezione di Forlì-Cesena e, delle 4.087 IVG farmacologiche effettuate (pari al 69,8% delle IVG totali), 268 (6,6%) sono state effettuate in consultorio.
Da qui la risoluzione che impegna la giunta “a valorizzare ulteriormente i Consultori familiari come parte integrante delle Case della Comunità, prevedendo la loro collocazione all’interno di queste strutture dove possibile, e favorendo modelli organizzativi capaci di offrire una presa in carico realmente integrata tra ambito sanitario, psicologico e sociale e a rafforzare l’integrazione tra Consultori, Spazi Giovani, Case della Comunità e reti adolescenza, valorizzando le esperienze esistenti per offrire risposte tempestive, accessibili e coordinate”.
La consigliera chiede inoltre che venga rafforzata la presenza territoriale e la partecipazione attiva della cittadinanza, in particolare attraverso il coinvolgimento dei Comitati delle donne e dei Quartieri nella programmazione e valutazione dei servizi consultoriali, e l’attivazione di strumenti di rilevazione periodica dei bisogni e della qualità percepita e che si aumenti la presenza di mediatrici e formatrici culturali, e potenziare la formazione linguistica e interculturale del personale dei consultori, anche attraverso corsi specifici sulle diverse forme di discriminazione e sullo sviluppo delle competenze relazionali”.
Altre richieste sono quelle di promuovere l’accesso dei/delle giovani ai consultori, anche all’interno delle Case della Comunità, attraverso strumenti comunicativi adeguati, collaborazione con le scuole e attivazione di sportelli mirati per la salute psicologica, sessuale e relazionale, con particolare attenzione all’educazione all’affettività, e di sviluppare strumenti digitali a supporto dell’attività dei Consultori familiari, anche attraverso l’adozione di servizi di teleconsulto, la digitalizzazione dei percorsi di presa in carico, e la promozione di contenuti informativi accessibili tramite portali regionali, social media e app dedicate, con particolare attenzione ai bisogni delle giovani generazioni e delle persone in condizione di fragilità.
(Luca Molinari)



