Sanità e welfare

Welfare. Maletti (Pd): “Sostegno agli anziani aiutando i caregiver familiari”

Risoluzione di Maletti: “Mantenere nel loro ambiente di vita gli ultrasessantacinquenni e favorire, attraverso chi li assiste, la domiciliarità. Nel 2019, in regione, gli anziani erano il 24% della popolazione”

“Approfondire ulteriormente l’impatto che l’invecchiamento avrà sulla società e sulla economia della regione, al fine di predisporre ulteriori politiche e azioni in grado di agire a 360 gradi sul mantenimento attivo e in buona salute della popolazione anziana e dei soggetti che si occupano di loro, a iniziare dai caregiver, da considerare una risorsa quindi un investimento e non una spesa”.

A chiedere un intervento della Giunta, con una risoluzione, è la consigliera Francesca Maletti (Partito democratico). In un articolato atto di indirizzo la consigliera chiede di “dare completa attuazione alla legge regionale sui caregiver del 2014, che attraverso il riconoscimento della figura di ‘chi si prende cura’ della persona anziana o disabile garantisce la vita quotidiana al proprio domicilio”. Una figura divenuta ancora più centrale durante la pandemia. Secondo Maletti è “fondamentale che le politiche sulla domiciliarità abbiano nei bisogni della popolazione anziana e dei loro caregiver il punto di riferimento, per avere le pianificazioni dei servizi e, quindi, per attivare tutte le reti solidaristiche esistenti sui territori”. Inoltre, occorre “continuare a investire e a implementare le politiche a favore della domiciliarità (tanto sociale quanto sanitaria)”.

Alla Regione, si chiede poi di “promuovere e sostenere, negli interventi di nuova edificazione o di riqualificazione urbana, gli aspetti relativi non solo alla sicurezza abitativa delle persone anziane (in primis attraverso l’eliminazione delle barriere architettoniche) ma anche a prevedere i fondamentali spazi che garantiscano la dimensione sociale degli anziani che necessitano di relazioni larghe e intergenerazionali, oltre ai servizi che possano permettere il più possibile una vita autonoma (negozi ecc.)”. Infine, Maletti suggerisce di “valutare l’aumento delle risorse destinate al fondo regionale per la non autosufficienza, al fine di consolidare i servizi esistenti e svilupparne di nuovi a favore della domiciliarità” anche potenziando il co-housing o altre forme di solidarietà sociale.

Maletti ricorda i numeri degli anziani: “Secondo i dati contenuti nell’aggiornamento 2019 del Rapporto sociale anziani, gli anziani residenti in Emilia-Romagna al 1° gennaio 2019 sono oltre un milione, pari al 23,8% del totale della popolazione regionale. Le province con la maggior incidenza di anziani sono Ferrara (27,9%), Ravenna (25,3%) e Piacenza (24,8%) mentre Reggio Emilia (21,5%), Modena(21,5%) e Rimini (22,8%) mostrano i valori più contenuti. Gli ultrasettantacinquenni sono 568.002 (12,7% della popolazione complessiva) e le persone che hanno superato gli ottant’anni risultano oltre 350.000 (8%)”. Oltre al fondo per la non autosufficienza, la Regione è stata la prima in Italia a dotarsi di una legge nel 2014 per riconoscere e sostenere il caregiver familiare. Un riconoscimento previsto anche dal piano socio-sanitario regionale. Non da ultimo, la legge regionale 29 del 1997 favorisce l’autonomia abitativa attraverso contributi per la gestione e la permanenza nel proprio ambiente di vita, per le persone con handicap gravi (con interventi edilizi finalizzati all’eliminazione di barriere architettoniche, automazioni, arredi personalizzati e adattamento di veicoli).

(Gianfranco Salvatori)

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