Ambiente e territorio

Nuove regole per l’accesso agli alloggi pubblici, respinta la proposta della Lega

Voto contrario in Commissione territorio. Il provvedimento passa ora in Assemblea. Daniele Marchetti (Lega): cinque anni di residenzialità per l’assegnazione, maggiori controlli su occupazioni abusive e morosità, verifica su assegnatari con immobili all’estero”

Voto contrario al progetto di legge della Lega sull’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica e sul monitoraggio dell’abusivismo. La votazione è avvenuta in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro. Partito democratico, Emilia-Romagna Coraggiosa e Lista Bonaccini hanno votato contro la proposta e contro i due emendamenti presentati da Marta Evangelisti (Fratelli d’Italia). Voto a favore, invece, da parte di Lega, Fdi, Forza Italia e Rete Civica. Il progetto di legge passerà all’esame dell’Aula.

Il testo, composto di 3 articoli, è stato presentato da Daniele Marchetti (Lega): “Vogliamo modificare la legge regionale inserendo il criterio di residenzialità storica di almeno cinque anni per avere diritto a un alloggio, anche se questo è già stato contestato e ci sono sentenze della Corte costituzionale. Comunque, possiamo ragionare sui tre anni già previsti dalla norma. Sappiamo che la maggioranza vuole intervenire su questo tema ritenendo che ci siano discriminazioni verso gli stranieri. La Lega non ha alcuna volontà di discriminazione, ma vuole premiare chi per anni ha contribuito alla ricchezza della regione”.

Un altro pilastro riguarda gli accordi sulle verifiche di residenza, “perché non si deve concedere l’alloggio popolare a chi ha già una casa nel proprio Paese. In questi anni ci sono stati pochi controlli” ha affermato Marchetti. Infine, il monitoraggio delle occupazioni abusive e della morosità. “Negli anni, pur essendoci un osservatorio regionale, sono state raccolte poche informazioni sulle occupazioni abusive degli alloggi popolari pubblici, anche perché i dati non sono raccolti dalla Regione. La raccolta e l’analisi dei dati sono importanti, perché l’alloggio deve andare a chi ne ha diritto e non a chi lo occupa abusivamente”.

Due gli emendamenti di Marta Evangelisti (Fdi): prevedere tra i requisiti per l’accesso l’assenza di condanne passate in giudicato, per reati non colposi, con pene non inferiori a 3 anni; far decadere il componente del nucleo condannato in giudicato con pena non inferiore a 3 anni o che sia socialmente pericoloso per garantire la sicurezza a chi vive nelle case popolari.

Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) ha dichiarato di essere contrario sia alla proposta della Lega sia ai due emendamenti, perché “chi ha già commesso reati, e scontato la pena, va reinserito socialmente. E la pena, come recita l’articolo 27 della Costituzione, deve tendere alla rieducazione del condannato. Vietare gli alloggi a chi ha scontato la pena è un elemento lesivo dei diritti costituzionali”.

Il progetto di legge è firmato anche dai consiglieri Matteo Rancan, Michele Facci, Emiliano Occhi, Fabio Rainieri, Simone Pelloni, Gabriele Delmonte e Massimiliano Pompignoli.

(Gianfranco Salvatori)

Ambiente e territorio