Sanità e welfare

Ok a risoluzione maggioranza: “Governo riconosca bonus babysitter anche a genitori in smart working”

L’Aula respinge invece un atto presentato da Fratelli d’Italia per chiedere di destinare più risolse regionali per quelle famiglie con figli a casa da scuola

Marilena Pillati (Pd)

Il governo nazionale estenda la platea dei beneficiari dei congedi parentali, del bonus babysitting e degli altri strumenti di conciliazione, riconoscendoli anche ai genitori in smart working (e non solo ai lavoratori in presenza).

L’Assemblea accoglie questa richiesta formulata, attraverso una risoluzione (a prima firma Marilena Pillati del Partito democratico), dalla maggioranza regionale, l’obiettivo è quello di tutelare quelle famiglie che, causa le restrizioni collegate al Covid, devono gestire i figli a casa da nido o scuole (compresi i genitori in smart working).

La risoluzione è stata sottoscritta anche da Marcella Zappaterra, Silvia Zamboni, Igor Taruffi, Giulia Pigoni, Palma Costi, Stefania Bondavalli, Andrea Costa, Katia Tarasconi, Federico Alessandro Amico, Roberta Mori, Francesca Marchetti, Manuela Rontini, Francesca Maletti, Lia Montalti, Stefano Caliandro e Ottavia Soncini.

I consiglieri hanno chiesto poi di estendere questi aiuti anche al periodo estivo.

Il lavoro agile, ha ribadito Pillati in Assemblea, “non è una misura di conciliazione ma una modalità di lavoro”.

L’Assemblea ha invece respinto un atto, sullo stesso tema, di Fratelli d’Italia. Risoluzione, ha spiegato Marco Lisei in aula, “per destinare più risorse regionali a quelle famiglie con figli a casa da scuola”. Documento in cui si chiedeva anche “di estendere i bonus rivolti alle famiglie anche nel periodo estivo, in particolare per tutelare quei lavoratori che hanno esaurito i giorni di ferie”. Il consigliere ha poi evidenziato come “l’aggravarsi della diffusione del virus abbia portato le Istituzioni ad adottare misure di contenimento sociale con ripercussioni negative sulla vita delle persone, per quanto riguarda la conciliazione delle attività di assistenza e cura domiciliare e l’attività lavorativa”.

Fratelli d’Italia, è poi intervenuto Giancarlo Tagliaferri “propone, per l’ennesima volta, una misura di assoluto buon senso per implementare i tanti, troppi vuoti amministrativi che sia il governo nazionale che la giunta regionale sembrano accumulare con preoccupante ciclicità”. È richiesta, ha aggiunto, “una guida autorevole e sicura per non compromettere quel patto sociale che, soprattutto ora, è assolutamente necessario”. Per il consigliere “qualcosa non sta andando per il giusto verso”: “Prima avete richiesto l’isolamento assoluto, poi, arrivata l’estate, siete diventati dei negazionisti, poi è arrivata la seconda ondata e siete andati definitivamente in tilt”. È come se consideraste, ha poi rimarcato sul tema degli aiuti alle famiglie, “lo smart working come una vacanza pagata, alla faccia della modernizzazione dei processi produttivi”. Dovreste invece, ha quindi sottolineato Tagliaferri, “concretamente venire incontro alle esigenze delle famiglie”. “Se non si normeranno, con urgenza, le forme di babysitting, garantendo la sicurezza di queste figure che diventerebbero di fondamentale importanza per le nostre famiglie, si dovrà ricorrere ai nonni, le persone in assoluto più fragili e colpite da questa pandemia”, ha concluso.

È necessario, è poi intervenuta Stefania Bondavalli (lista Bonaccini), “che il legislatore riconosca lo smart working come forma di lavoro a tutti gli effetti, non può essere considerata un’alternativa a strumenti di conciliazione”. La consigliera ha poi ribadito “il valore primario della scuola in presenza”, rimarcando anche la necessità “di rafforzare gli strumenti di conciliazione”. La gestione dei figli a domicilio, ha quindi evidenziato, “comporta un impegno importante, in particolare quando si sommano le esigenze lavorative”. È fondamentale, ha concluso, “accompagnare e sostenere le famiglie nelle fasi di emergenza, come quella perdurante”.

(Cristian Casali)

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